Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
giovedì 10 gennaio 2008
Pizzo al bingo di Torino
Arrestati due aguzzini palermitani che imponevano il pagamento di 700 mila euro all'imprenditore, anch'egli palermitano, che gestiva a Moncalieri la sala più grande d'Europa. L'imprenditore era nel libro dei Lo Piccolo. Il referente torinese controllava anche i videopoker illegali della zona
PALERMO - Un imprenditore, che gestisce una sala Bingo, ha denunciato alla polizia di avere subito minacce e intimidazioni per costringerlo a pagare il pizzo. Così i pm della procura di Palermo hanno disposto due fermi che sono stati eseguiti dagli agenti della Squadra mobile, in un'indagine tra Palermo e Torino.
Sono finiti in cella i pregiudicati Ottavio Magnis, di 37 anni, e Calogero Pillitteri, di 38, entrambi accusati di estorsione. L'imprenditore palermitano gestiva, a Moncalieri in provincia di Torino, la sala Bingo più grande d'Europa. I provvedimenti di fermo di polizia giudiziaria sono stati emessi dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Marzia Sabella e Francesco Del Bene, coordinati dai procuratori aggiunti, Giuseppe Pignatone e Alfeddo Morvillo.
L'imprenditore ha raccontato di aver subito minacce e intimidazioni da parte dei due indagati arrestati dalla polizia.Dalle indagini è emerso che un primo contatto con gli estortori è avvenuto a Palermo, dove l'imprenditore ha subito anche la minaccia di un attentato dinamitardo, seguito dalla richiesta del pagamento di 700 mila euro. Contemporaneamente a questo episodio alcuni complici legavano con delle catene i cancelli della sala Bingo di Moncalieri.
L'uomo ha denunciato i fatti, e le indagini che sono state sviluppate, anche grazie alle intercettazioni, hanno portato a delineare il quadro della vicenda legata al racket delle estorsioni.
Calogero Pillitteri, uno degli arrestati, è cognato di Francesco e Giovanni Bonanno, indicati come esponenti mafiosi. L'uomo è stato bloccato a Palermo dagli agenti della polizia. Mentre Ottavio Magnis è stato arrestato a Torino grazie alla collaborazione della locale Squadra Mobile.
L'imprenditore era nel libro "mastro" dei Lo Piccolo. Il nome dell'azienda, con attività a Palermo e Moncalieri (To) era dell'elenco delle ditte trovate nel libro mastro delle estorsioni sequestrato ai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. L'imprenditore, molto tempo prima della pubblicazione dell'elenco, si era rivolto ad Addiopizzo e all'associazione antiracket Libero Futuro ai quali aveva raccontato di avere subito minacce.
CONTINUA ...
http://www.lasicilia.it/index.php?id=396&template=lasiciliaweb
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento