22 Febbraio 2008 - La vicenda aveva suscitato un certo interesse: un cittadino aveva richiesto al Comune di non procedere all’installazione del nuovo palo di illuminazione pubblica, previsto nel progetto, in corrispondenza del civico 19 della via G.B. Fardella, e di spostarlo, osservando che la sua allocazione nel punto previsto dal progetto avrebbe determinato un’elevata immissione luminosa nei pressi della finestra dell’appartamento di sua proprietà e l’impossibilità di accesso con automezzi all’immobile. Il cittadino si era rivolto al Tribunale ed ora il giudice Michele Calvisi ha emesso un’ordinanza con la quale ha rigettato il ricorso. Secondo il giudice, il ricorso non sarebbe fondato in quanto, per ciò che riguarda la presunta elevata immissione luminosa, “a prescindere dal fatto che il ricorrente non ha dimostrato che la stessa supera la normale tollerabilità, in ogni caso non si tratterebbe di danno all’immobile, per il quale soltanto è prevista la cautela del procedimento di denuncia di nuova opera, bensì di danno alla salute, non tutelabile con l’azione cautelare tipica esperita”. Per quanto riguarda la presunta impossibilità di accesso con automezzi all’immobile, il giudice ha scritto che “deve osservarsi che, a tenore della documentazione prodotta in giudizio, in corrispondenza del civico 19 della via G.B. Fardella di Trapani non esiste alcun “passo carrabile”, così che non può parlarsi, sotto tale profilo, di un pericolo di danno all’immobile”. Il giudice ha condannato il cittadino ricorrente al pagamento in favore del Comune di Trapani, in persona del Sindaco pro tempore, delle spese del giudizio, che liquida in complessivi euro 900,00”. Il Comune è stato rappresentato in giudizio dall’avv. Carlo Sammartano.
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