Il consiglio comunale di Trapani ha bocciato il progetto che prevedeva la creazione di un centro commerciale in contrada Cassiere
Niente centro commerciale a Trapani. Dopo una seduta andava avanti fino a notte fonda tra polemiche al vetriolo, il consiglio comunale ha bocciato la delibera per la realizzazione di un grande ipermercato in contrada Cassiere.
Il no al centro commerciale di contrada Cassiere è arrivato a notte fonda, attorno alle quattro e mezza. Dopo una seduta estenuante, con polemiche e contro polemiche. Gran parte della seduta è stata assorbita dalla pregiudiziale proposta da Nicola Causi, in base alla sentenza del Tar, che dava al consiglio comunale 60 giorni di tempo per trattare l’atto. Il termine perentorio scadeva tre giorni addietro, il 19 febbraio, tant’è che la Gsv Cassiere ieri aveva diffidato l’aula dal trattare la variante, considerando ogni eventuale provvedimento del Comune illegittimo. Visto che da martedì in poi la sentenza chiamava in causa il prefetto di Trapani in qualità di commissario, per approvare o meno l’atto nei successivi 60 giorni, andandosi a sostituire al consiglio comunale, perchè inadempiente. Ma in risposta alla diffida della Gsv Cassiere ieri a Palazzo D’Alì è arrivato il parere legale dell’avvocato Guido Corso, che richiamandosi alla legge 205 del 2000 si è espresso per l’ammissibilità di un provvedimento tardivo. Posizione condivisa dal segretario Fabrizio Dall’Acqua, che ha ribadito come, decorso il termine di 60 giorni, il consiglio comunale non perda comunque la podestà amministrativa, visto che il prefetto non si è ancora insediato nella qualità di commissario. E comunque, prima di procedere, è tenuto a verificare se l’amministrazione abbia provveduto o meno. Insomma, il dibattito è entrato nei meandri delle disquisizioni giuridiche, andando avanti fino a notte fonda, se si considera che fino alle due si è discusso delle pregiudiziali via via sollevate, prima quella di Causi, poi quella di Abbuscato sull’assenza del responsabile del procedimento D’Angelo e poi quelle di De Santis, che ha mosso il nodo dell’incompatibilità dei consiglieri sulla scorta di quanto avvenuto per il Prg, che ha portato alla fine diversi consiglieri ad uscire dall’aula. Prima era stata messa al voto la proposta di Mannina, che era per sospendere la seduta per rinviare tutto a lunedì in attesa di un parere più completo del segretario. Ma questa proposta, messa ai voti, è stata bocciata. Si è dunque passati ad una discussione estenuante. Che per certi versi ha fatto intravedere un certo ostruzionismo. Si è entrati nel merito dell’atto solo a notte fonda. A questo punto sono emerse le varie posizioni dei consiglieri comunali che si sono detti contrari alla realizzazione del grande centro commerciale in contrada Cassiere, chiamando in causa le previsioni del Prg, che in quell’area prevede una zona a verde agricolo. L’assemblea di Palazzo D’Alì si è insomma detta per salvaguardare questo polmone verde della città. Tra gli interventi registrati quello del socialista Peppe Pellegrino, che ha ripercorso l’excursus della vicenda, evidenziando tutti i pareri contrari resi dalle parti in causa. Gli unici contrari al centro commerciale del centrosinistra sono stati Pellegrino e De Caro, che sono rimasti in aula fino alla fine votando l’atto. Ad avvalorare le tesi del fronte del no anche il parere sfavorevole del dirigente Candela e quello di legittimità del segretario. E le questioni che rimandano soprattutto alla localizzazione del centro commerciale, in un nodo viario considerato strategico, visto che l’area in questione si trova proprio all’ingresso della città. Il consiglio comunale ha espresso così il suo voto contrario, bocciando il centro commerciale. Dei 21 presenti in aula, 21 hanno votato no, 19 della maggioranza di centrodestra, due del centrosinistra. Gli altri consiglieri comunali, ovvero De Santis, Nola, La Pica, Mannina, Causi, Abbruscato, Tartamella e Passalacqua hanno preferito abbandonare la seduta. Mario Torrente
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