venerdì 22 febbraio 2008

Mafia, estorsioni a Messina Sotto accusa il clan Tamburella

Oltre 200 tra carabinieri e agenti di polizia, impegnati in un'operazione congiunta a Messina, stanno eseguendo venti ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti esponenti del clan mafioso Tamburella. Le accuse nei loro confronti sono usura, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, coordinate dalla Dda di Messina, sono state avviate in seguito a una serie di estorsioni e atti intimidatori avvenuti a partire dal novembre del 2006 nei confronti di alcuni commercianti e piccoli imprenditori del centro di Messina. Nel corso delle indagini sono emersi anche una serie di reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nell'operazione sono impegnate anche unità cinofile e il nucleo elicotteri della Regione Carabinieri Sicilia.L'attività di indagine ha avuto inizio a seguito di una denuncia presentata l'11 settembre del 2006 ai carabinieri dalla titolare di un negozio di via Marco Polo, a Messina, la quale ha denunciato di aver subito una richiesta estorsiva di 30 mila euro, richiesta avanzata per iscritto su un foglio di carta. Qualora non avesse pagato il suo negozio sarebbe stato fatto esplodere. Le attività di indagini successive avrebbero dimostrato che ad altri due esercizi commerciali della zona era stato recapitato un foglio di block notes con una richiesta estorsiva. Dopo ulteriori pedinamenti e intercettazioni si è individuato in Tamburella l'organizzatore delle minacce. Rosario Tamburella e altri componenti del gruppo criminale erano dediti anche al traffico di sostanze stupefacenti in particolare cocaina e marijuana. Nel corso delle attività di indagine la squadra mobile ha sequestrato tre chili di droga. Il sostituto procuratorie Fabio D'Anna durante la conferenza stampa ha sottolineato "l'importanza del coordinamento tra le due forze di polizia che ha permesso il successo dell'operazione e ha rimarcato con delusione il fatto che ancora oggi i commercianti oggetto di minacce non contribuiscano, o danno scarsi contributi, all'arresto dei loro vessatori".red (22 feb 2008)

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