Susan Pinker: l’ossitocina è alla base dell’amore e della maternità. Spinge all’empatia e a comportamenti diversi da quelli dei maschi
Lui, 24 ore in mano, corre via per l'ennesimo viaggio d'affari. Lei lo saluta, circondata dai marmocchi: un cliché superato? Macché. Dopo quattro decadi di lotte per buttare giù le barriere tra i sessi le differenze di genere rimangono e non solo per motivi sociali. Sono le stesse radici biologiche, impossibili da «estirpare», a imporre il gap, guidando il destino di uomini e donne in direzioni diverse: l'uno verso la scalata al successo e l'altra verso posizioni di minore prestigio, ma conciliabili con la famiglia. È la verità raccontata dal libro «The Sexual Paradox. Extreme Men, Gifted Women and the Real Gender Gap», in uscita negli Usa, secondo cui il cervello delle donne non è «cablato» per il successo. L’autrice - la psicologa Susan Pinker - guida i lettori alla scoperta dei motivi biologici per cui, sebbene molte raggiungano i gradini alti della professione, sono ancora pochissime le donne che arrivano in cima. Qual è il mistero biologico del «gap»? C’è una «pecca» nel cervello di lei? «Non è una pecca. Le donne sono capaci quanto gli uomini in intelligenza, motivazione e autodisciplina. Anzi. Molte li surclassano». E allora perché la donna «non è fatta» per il successo? «Nel regno del lavoro le differenze di natura biologica tra i sessi influenzano scelte di carriera, orari e stipendio, fanno sì che il “successo” per lei non necessariamente corrisponda al successo per lui». In che senso? «Si tratta di diversità nel cervello: già dalla nascita quello della donna è strutturato in modo diverso da quello dell’uomo. Così lei è capace di provare maggiore empatia per gli altri, è più brava a capire emozioni e stati d’animo. E per questo è più orientata verso ruoli professionali con forte valenza sociale, come l'insegnamento e le cure mediche. Inoltre la donna è più tesa verso una pluralità di obiettivi: ha interessi disparati, che vanno dai figli agli amici, dai genitori anziani al volontariato e alla cultura, e questi influenzano il modo femminile di vedere il successo: una donna ai vertici di un'azienda può non sentirsi realizzata se i figli non sono sereni o se lei stessa non ha una vita emotiva e culturale extra-lavorativa».
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