Il Consiglio nazionale serbo del Kosovo settentrionale chiede alla Russia di inviare di nuovo i suoi militari in Kosovo nell'ambito della Kfor, il contigente di peacekeeping della Nato. La richiesta arriva dal presidente Milan Ivanovic.
Secondo Ivanovic, il ritorno dei russi garantirebbe la stabilizzazione del Kosovo, "che si e' destabilizzato dopo la dichiarazione unilaterale d'indipendenza di Pristina. Tutti i Paesi che non hanno riconosciuto Pristina dovrebbe inviare i loro militari nell'ambito delle forze internazionali e dispiegarli nelle zone dove abitano i serbi, i rom e tutte le altre comunita' non albanesi".
Ivanovic ribadisce quindi il no "alla missione illegittima Ue, che viola il diritto internazionale". E aggiunge: "I serbi non vogliono scontri ne' tanto meno la guerra. Ma cosa succedera' se gli albanesi attaccheranno la popolazione non albanese?".
Nell'inverno del 2003, la Russia ha ritirato i suoi soldati sia dalla Bosnia-Erzegovina che dal Kosovo. All'epoca, Mosca dichiarava che in Bosnia gli obiettivi del dispiegamento erano stati essenzialmente raggiunti, mentre esprimeva riserve circa l'imparzialita' delle operazioni guidate dalla Nato in Kosovo.
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