Asta chiusa per l'assegnazione delle frequenze Wi-Max. La gara si e' conclusa, secondo quanto si apprende da fonti industriali, alla nona giornata di rilanci, raggiungendo circa 138 milioni di euro di incasso. Si tratta di un risultato che supera i livelli toccati per la stessa asta in Germania (60 milioni) e Francia (100 milioni).
A fare il pieno e' stata Ariadsl, la societa' umbra su cui ha investito il finanziere israeliano Davidi Gilo, che si e' aggiudicata frequenze in tutte e sette le macroaree regionali in cui il bando di gara aveva suddiviso il territorio italiano, rilanciando fino a un massimo di 45 milioni totali.
A Telecom Italia, che non aveva partecipato alla gara per le frequenze a carattere solo regionale-provinciale, invece vanno, secondo quanto si apprende, oltre alla Sardegna, l'area che comprende Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise e quella di cui fanno parte Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.
Le altre macroaree, secondo le fonti, sono andate a E-via (gruppo Retelit) ed Aft che si e' imposta in Sicilia. Ci sono poi i 21 diritti d'uso di carattere regionale-provinciale assegnati a varie societa' piu' piccole come per esempio Brennercom, che si e' aggiudicata quello limitato alla provincia di Bolzano per 760 milioni di euro. Ad Aft, sarebbero invece andate tra le altre Piemonte, Lombardia, Veneto, Sardegna.
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