Il disturbo ossessivo-compulsivo sembra essere accompagnato da una minore attività di una determinata area cerebrale. È quanto afferma uno studio dell'università di Cambridge pubblicato sulla rivista Science nel quale, attraverso una risonanza magnetica funzionale, è stata osservata una sotto-attivazione dell'area cerebrale responsabile della flessibilità comportamentale nei pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo e nei loro parenti più stretti.
Questo disturbo, una tra le più diffuse patologie psichiatriche, può presentarsi in diverse forme ognuna caratterizzata da un differente pensiero fisso e angosciante (ossessione) al quale il paziente affianca una serie di comportamenti ripetitivi quasi ritualizzati (compulsioni) volti all'eliminazione dell'ossessione. Ad esempio, ci sono pazienti che devono continuamente lavarsi le mani, terrorizzati dall'idea di una possibile contaminazione di qualunque genere.
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