Le operazioni coperte dell'intelligence. E l'intervento Usa per uscire dallo scandalo Eni-Petromin. Tra summit e un dossier segreto. Punto primo: le operazioni coperte della Cia e il rischio che ci siano fughe di notizie. Punto secondo: l'aiuto americano al governo italiano per uscire dalla bufera dello scandalo Eni-Petromin. Due argomenti sorprendenti che segnano solo l'inizio di un summit chiave per la storia d'Italia. E aprono uno spiraglio sul mistero della grande tangente petrolifera che alla fine degli anni Settanta rischiò di far saltare i fragili equilibri politici nati all'indomani della morte di Aldo Moro. 'L'espresso' è riuscito a ottenere copia di alcuni files provenienti dagli archivi del Dipartimento di Stato di Washington, protetti finora dal segreto. Si tratta del carteggio sul vertice tenuto il 24 gennaio 1980 tra l'allora premier Francesco Cossiga e il numero uno della diplomazia statunitense Cyrus Vance. Siamo in un momento critico: la rivoluzione islamica a Teheran ha aperto la crisi degli ostaggi, i sovietici hanno invaso l'Afghanistan, Nato e Patto di Varsavia sono ai ferri corti sui missili nucleari in Europa. La posizione italiana è determinante, scrivono gli americani, e soprattutto il ruolo che può giocare Cossiga, che guida però una coalizione molto fragile. "Nonostante una larga maggioranza politica, uno scandalo di tangenti petrolifere ha aperto una battaglia nella leadership del Psi", scrive l'ambasciatore a Roma Richard Gardner nel dicembre 1979. Gardner teme che il Pci intenda sfruttare la maximazzetta per logorare il governo "con una serie di sconfitte umilianti in Parlamento che possono portare la situazione fuori controllo".
Continua ...
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