BRUXELLES — Criceti, 1537; cani, 1064; topolini, 534.614; scimmie (cercopitechi), 395; cavalli e asini, 63; gatti, 30; rane, 4636. Sono alcuni degli animali usati per esperimenti di ricerca nei laboratori italiani, in un anno, secondo i dati presentati alla Commissione Europea dal nostro ministero della sanità. Le cifre sono simili a quelli di altri paesi europei: ogni anno, nella Ue, 12,1 milioni di animali vengono sezionati o sottoposti a studi più o meno cruenti. Ma l'Europa è a una svolta: come spiega in suo documento la Direzione ambiente della Commissione europea, al termine di una consultazione a tappeto avviata su questi temi, “un'enorme quantità di lettere” è arrivata fino a quest'estate da tutti i 27 paesi, per sollecitare una revisione della vecchia direttiva del 1986 sul benessere degli animali, ritenuta non più adeguata. Obiettivo dichiarato della Ue: «rafforzare la normativa » e «assicurare agli animali cure adeguate e trattamenti senza crudeltà». Soprattutto per quanto riguarda i «primati non umani», le scimmie: per le quali «condividiamo la preoccupazione dei cittadini», scrive la Commissione.
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http://www.corriere.it/animali/08_settembre_13/vivisezione_offeddu_c44c5d8a-8160-11dd-95db-00144f02aabc.shtml
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