Il testo al centro dello scontro è allo Yad Vashem di Gerusalemme e accusa Pacelli di indifferenza all'OlocaustoPortavoce del governo israeliano ribadisce amicizia per Benedetto XVI, ma anche il giudizio storico
ROMA - Un gesto di buona volontà per ottenere da parte ebraica un profondo ripensamento del giudizio storico su Papa Pio XII. E' in questa chiave che va interpretata la decisione di Benedetto XVI di tenere momentaneamente ferma la procedura di beatificazione di Papa Pacelli. Almeno stando alla versione dei rapporti tra Vaticano e Gerusalemme fornita stamane da padre Peter Gumpel, il postulatore della causa di beatificazione di Papa Pacelli. Scambio alla pari. Secondo il suo racconto, il Pontefice non intenderebbe forzare il processo di beatificazione di Papa Pacelli, ma questa disponibilità sarebbe offerta in cambio di una rivalutazione dei meriti di Pio XII da parte della storiografia israeliana, rivalutazione che dovrebbe passare innanzitutto attraverso la rimozione della didascalia che campeggi attualmente al museo dello Yad Vashem sotto la fotografia di Pio XII. Un problema che per Gumpel agli occhi del Pontefice ha una tale importanza da averlo convinto a rinviare una per quanto auspicata visita in Israele sino a quando la vicenda non sarà risolta.
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http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/esteri/benedetto-xvi-25/pioxii-papa-frena/pioxii-papa-frena.html
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