Al contrario di Zappadu, altri fotografi sarebbero stati prontamente allontanati dai dintorni di Villa Certosa.
ROMA - A volte ritornano. Gioacchino Genchi - consulente informatico di poliziotti e magistrati, indagato a Roma dal febbraio 2009 per il noto archivio di tabulati telefonici - irrompe nella vicenda delle immagini scattate dal fotografo Antonello Zappadu a Villa Certosa e all’aeroporto di Olbia, sostenendo che il presidente del Consiglio «è stato tradito da un suo fedelissimo». Così Genchi sposa la teoria della «manina» tesa da spezzoni degli apparati preposti alla sicurezza del premier e in questo modo mette sulla scia di chi, come Italo Bocchino (Pdl), aveva già denunciato l’esistenza «di spezzoni di apparati dello Stato» infedeli.
Tanto che Carmelo Briguglio (Pdl), membro del comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir), ha già chiesto al presidente Francesco Rutelli (Pd) la convocazione di Genchi a San Macuto riguardo alle sue dichiarazioni «sull’esistenza di talpe nel sistema di sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio». Però la variabile Genchi - nell’intervista al programma «Klauscondicio» sostiene che, al contrario di Zappadu, altri fotografi sono stati prontamente allontanati dai dintorni di Villa Certosa - non convince tutto il Pdl, a partire dal capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. In serata, infatti, l’ex aennino Briguglio viene lasciato solo nella sua richiesta di audizione del consulente il cui archivio, secondo le parole pronunciate dal premier a fine gennaio, «rappresenta il più grande scandalo della Repubblica».
Leggi tutto:
http://www.corriere.it/politica/09_giugno_21/martirani_genchi_evoca_servizi_f7857d82-5e3a-11de-8c08-00144f02aabc.shtml?fr=correlati
Nessun commento:
Posta un commento