ROMA - Dopo la stretta sui voli di Stato data dal governo Prodi, il governo Berlusconi allarga a amici e portaborse la platea delle persone che possono essere ospitate sugli aeromobili dell'Aeronautica militare. "Nel confronto dei primi 4 mesi del 2008 e quelli del 2009 - denuncia Roberta Pinotti, responsabile Difesa del Pd - il numero dei voli di stato è quasi triplicato: da 150 ore di volo mensili si è passati a 400". Il trasporto di Stato è a disposizione delle più alte cariche: presidenti della Repubblica, della Camera, del Senato, presidente del Consiglio e della Corte Costituzionale. In più, gli ex presidenti della Repubblica. Nel 2007, dopo la polemica nata dall'utilizzo di un aereo di Stato per raggiungere il Gran Premio di Monza da parte degli allora ministri Francesco Rutelli e Clemente Mastella, ai "voli blu" era stata impressa un'ulteriore stretta, con l'esclusione di ministri, viceministri, sottosegretari, dirottati su aerei di linea. Con quelle misure di austerity, le ore di volo dal 2005 al 2007 avevano registrato una riduzione del 45 per cento, i costi erano scesi da 50 milioni di euro a 28. Ad autorizzare i decolli era, con il precedente governo, l'Ufficio Voli di Stato che si trova alla presidenza del Consiglio, attraverso il segretario generale, previa la firma del sottosegretario delegato Enrico Micheli. Oggi l'ufficio è lo stesso, e la delega è stata assegnata a Gianni Letta.
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http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-4/trplicati-voli/trplicati-voli.html
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