domenica 28 giugno 2009

Nuovi guai per Tarantini: è indagato a Bari per detenzione e spaccio di cocaina

Bari, 28 giu. (Ign) - Ricostruiti contatti e movimenti dell'imprenditore barese già inquisito per induzione alla prostituzione. Secondo l'accusa distribuiva droga alle sue feste di Porto Cervo.
Bari, 28 giu. (Ign) - Nuovi guai giudiziari per Gianpaolo Tarantini. L’imprenditore inquisito per induzione alla prostituzione dalla Procura di Bari, è ora indagato anche per droga. Dovrà rispondere di detenzione di cocaina ai fini di spaccio. Droga che secondo l’accusa avrebbe offerto ai suoi ospiti durante le serate organizzate l’estate scorsa nella villa che aveva preso in affitto a Capriccioli, Porto Cervo. I contatti dell'imprenditore barese sono stati ricostruiti dagli investigatori grazie alle sue conversazioni al cellulare. Attraverso i ponti radio a cui si collegava il telefono dell'uomo, i finanzieri hanno fatto una mappatura dei suoi movimenti. A questa attività si aggiunge il vaglio di centinaia di telefonate intercettate: ad accusarlo sarebbero i colloqui telefonici con Alessandro Mannarini, il suo ex collaboratore sotto inchiesta per lo stesso reato, ma anche le conversazioni con alcune ragazze. Sembra anche che in alcuni casi l’imprenditore e i suoi interlocutori avrebbero utilizzato una sorta di ‘codici’ nel corso dei colloqui telefonici. Si tratterebbe di parole cifrate che indicano altro oggetto da quello di cui si parla. Come quando Tarantini, che sta organizzando il trasferimento in Sardegna, chiede a Mannarini se ‘le valigie’ stanno arivando. In realtà, sospettano gli investigatori, il tono della conversazione lascerebbe supporre che l’oggetto della telefonata sia la polvere bianca. Le altre telefonate che saranno contestate a Tarantini riguarderebbero la cessione di cocaina alle persone che frequentavano la sua casa e che, in diverse occasioni, l’imprenditore barese avrebbe portato con sé nelle due residenze del presidente del Consiglio a Villa Certosa e Palazzo Grazioli. Nell'indagine sono coinvolti anche alcuni amici di Tarantini. Pochi giorni fa, l’imprenditore barese della sanità si è scusato con Berlusconi, spiegando di non sapere che Patrizia D’Addario in realtà “faceva la escort”. Le telefonate allegate all’inchiesta direbbero però il contrario. L'indagine del sostituto procuratore Giuseppe Scelsi, titolare dell'inchiesta sulla detenzione di cocaina e sfruttamento della prostituzione che coinvolge l'imprenditore Tarantini, è adesso racchiusa in un’informativa della Guardia di Finanza.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3480537712

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