Roma, 6 giu. (Adnkronos) - Si infiamma la polemica per la vicenda degli scatti rubati a Villa Certosa. ''Al termine della campagna elettorale riproponiamo il problema posto dall'onorevole Briguglio, che non ci pare sia stato considerato in tutta la sua importanza e gravità: quale copertura, quale protezione hanno dato e danno al presidente del Consiglio le strutture dello Stato a cio' preposte, in primo luogo uno dei servizi segreti?". Lo sostiene il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, insieme agli altri componenti del Copasir del Pdl, i senatori Esposito e Quagliariello.
"La portata di questo interrogativo e' facilmente intuibile se si prova a immaginare cosa sarebbe accaduto se a villa Certosa sul presidente del Consiglio e i suoi ospiti invece dell'obiettivo di un fotografo fosse stato puntato un fucile a cannocchiale manovrato da un attentatore - proseguono - cio' senza considerare che quello stesso teleobiettivo potrebbe essere stato utilizzato per fotografare carte e documenti. Cio' vuol dire che il presidente del Consiglio fin qui non e' stato sufficientemente protetto".
Proprio il vicepresidente dei deputati del Pdl, Carmelo Briguglio, incalza: "Un presidente del Consiglio spiato e fotografato per anni, nella sua residenza privata o in voli di Stato, ha qualcosa di incredibile perché per lungo tempo e' stato un obiettivo che poteva (o puo' ancora?) essere colpito facilmente".
Continua ...
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3401509069
Nessun commento:
Posta un commento