sabato 6 giugno 2009

Scandalo-rimborsi ai parlamentari 'Pizzicato' anche Gordon Brown

Roma, 6 giugno 2009 - Neanche il premier Gordon Brown sarebbe sfuggito allo scandalo sui rimborsi ai parlamentari: secondo quanto pubblica il quotidiano The Daily Telegraph, avrebbe infatti richiesto un totale di 512 sterline per le residenze “sbagliate”. La legge prevede infatti generosi rimborsi sia per quel che riguarda mutui e affitti che per l’arredamento, ma solo per le “seconde residenze” dei parlamentari che non risiedono a Londra.Come spiega il quotidiano, dopo il trasferimento a Downing Street (inizialmente al numero 11, come Cancelliere dello Scacchiere, nel 2006) Brown aveva invertito lo status delle sue residenze, definendo “principale” il suo appartamento londinese (non più utilizzato, di fatto) e “seconda” la sua casa di Fife, in Scozia. Tuttavia, Brown ha poi presentato delle bollette della luce di Fife che interessavano in parte anche il periodo in cui la seconda casa era quella di Londra, periodo in cui il rimborso non era quindi dovuto; al contrario, ha presentato altri conti relativi all’appartamento londinese quando questo era ormai stato designato come residenza principale. Il premier ha già ammesso di essersi sbagliato e ha accettato di ripagare quanto dovuto - pochi giorni dopo aver pubblicamente fustigato il Ministro delle Finanze Alistair Darling (successore di Brown nell’incarico e quindi anche lui trasferitosi a Downing Street) per aver commesso un errore simile.
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/06/06/187954-scandalo_rimborsi_parlamentari.shtml

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