(AGI) - Tarapoto (Peru'), 6 giu. - Dopomesi di tensioni, gli scontri tra gruppi indigeni e polizia nella selva amazzonica in Peru' settentrionale, sono sfociati nel sangue. Almeno 33 persone sono morte e 100 ferite nell'escalation di violenza scatenata dal tentativo dei nativi di difendere le selve. Furenti per le vittime, i manifestanti hanno risposto prendendo in ostaggio un gruppo di 38 poliziotti che custodivano una stazione dell'oleodotto Norperuano, prorieta' dell'ente statale Petroperu. In realta' il governo peruviano ha fornito cifre differenti sugli scontri: secondo il presidente del Consiglio dei ministri, le vittime sono undici poliziotti e tre nativi. Ma i dati sugli indigeni morti dati del governo differiscono ampiamente da quelli forniti dal Collegio Medico Chachapoyas, dagli ospedali, dai mezzi di comunicazione e dalle organizzazioni indigene che parlano di 25 vittime. La mobilitazione degli indigeni (circa 5.000 di 60 diverse tribu'), riunite nella Associazione Interetnica di Sviluppo della Selva Peruviana, e' cominiciata lo scorso 9 aprile: gli indigeni protestano contro una decina di decreti legislativi che considerano un attentato al loro diritto di essere consultati su terre che occupano da tempi ancestrali. Le comunita' dell'Amazzonia peruviana, che vivono in zone molto remote, hanno denunciato in diverse occasioni le conseguenze della deforestazione e dello sfruttamento delle risorse naturali delle loro terre: poverta' e abbandono, contaminazione delle acque, conseguenze sulla salute.
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