Havana, 9 ago. (Ign) - La fragile economia cubana, in crisi per gli embarghi, i danni degli ultimi uragani (oltre 10 miliardi di dollari) e per gli effetti negativi della congiuntura globale fa una nuova vittima: la carta igienica. Nell'isola caraibica le scorte di questo bene di consumo non sono infatti sufficienti ad arrivare fino alla fine dell'anno, tanto che, hanno dichiarato i funzionari delle industrie statali interpellati dall'emittente di Stato 'Radio Rebelde', ''saranno intrapresi tutti i passi necessari'' per importarla in quantità prima che si esaurisca del tutto.
La notizia arriva proprio mentre il governo, alle prese con un deficit crescente della bilancia dei pagamenti, ha varato alcuni provvedimenti a sostegno dell'economia, tra cui il ribasso del prezzo dal 7 fino al 27 per cento di 24 beni di prima necessità - alimenti, medicine e prodotti per l'igiene personale - per venire incontro alle crescenti difficoltà della popolazione.
In una situazione normale l'Havana produce ed importa carta igienica sufficiente a soddisfare il proprio fabbisogno interno. Negli ultimi tempi, però, l'industria statale non dispone di materia prima per la produzione e, con il taglio del 20% di tutte le importazioni, misura voluta per contrastare la crisi di bilancio e che ha di fatto svuotato il negozi statali, il 'prezioso' rotolo di carta è divenuto un miraggio.
Si tratta di un caso emblematico della difficile situazione di Cuba, dove, ad esempio, il 60% del cibo è importato e la razione di alimentare che i cubani ricevono mensilmente dal governo si è ulteriormente ridotta ed ormai copre a malapena i consumi di 2 settimane. La disponibilità di prodotti sul mercato interno è infatti in calo costante e la popolazione considera insufficiente l'intervento del governo sui prezzi perché non ha toccato i prodotti di più largo consumo.
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