(ASCA) - Roma, 31 ago - Precari a rischio, ma non solo. Con i tagli del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, circa 42.104 insegnanti in meno per l'anno 2009/2010 e 10mila tra assistenti tenici e bidelli, a rischiare sono proprio gli istituti scolastici che in alcuni casi restano semivuoti e in altri ospitano classi super affollate non riuscendo ad offrire una preparazione idonea agli studenti e, nel caso del Sud, non garantendo neanche la sicurezza degli stessi edifici.I sindacati, che hanno avuto l'ultimo incontro a viale Trastevere mercoledi' scorso e si preparano al tavolo tecnico istituito dal ministero a partire dal 3 settembre, non nascondono preoccupazioni e continuano a chiedere risposte mentre in tutta Italia non si fermano le proteste di chi a breve si trovera' disoccupato.''Si tratta di circa 18mila persone che rimangono senza stipendio - ha detto all'ASCA il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna -. Giovedi' saremo fuori tempo massimo perche' ormai e' piu' che urgente definire l'indennita' di lavoro''.Dopo l'accordo trovato dal ministero con l'Inps per i ''contratti di disponibilita''' si aspetta infatti il responso dalle Regioni. ''Ha detto si' la Sardegna - ha spiegato ancora Di Menna -, a buon punto sono la Puglia, Campania, Abruzzo e Sicilia e stavano definendo Lombardia, Basilicata e Marche''.
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