venerdì 14 agosto 2009

Tagli e travagli. Viaggio nel mondo oscuro dei tagli ai finanziamenti

Mentre il Governo e tutti i partiti Politici sono presi da “altre e più importanti questioni”, fra Decreti da emendare, progetti per il Mezzogiorno da recuperare dal cappello intense diatribe fra lo sterile e l’isterico, si perde una buona parte di certe informazioni che riguardano direttamente la vita quotidiana di milioni di cittadini. Mentre il Governo e tutti i partiti Politici sono presi da “altre e più importanti questioni”, fra Decreti da emendare, progetti per il Mezzogiorno da recuperare dal cappello intense diatribe fra lo sterile e l’isterico, si perde una buona parte di certe informazioni che riguardano direttamente la vita quotidiana di milioni di cittadini. E’ il caso – ad esempio – dei tagli ai finanziamenti per diversi comparti che vedono protagonisti i cittadini. Sapevate ad esempio che non sono stati riconfermati i finanziamenti per il volontariato civile in Piemonte? Milioni di cittadini anziani e disabili, già a partire dal prossimo Settembre, non avranno più quel po’ di solidarietà fatta da giovani pronti a dedicare tempo ed energie per la messa in atto di alcuni servizi sociali dedicati alle fasce deboli. Ma è necessario riflettere sulla metodica utilizzata, che ad una prima lettura farebbe pensare a qualcosa di diverso da ciò che conosciamo essere “taglio finanziario”. All’Anpas (associazione nazionale pubbliche assistenze) cos’ come altre 81 associazioni di volontariato, comprese le ACLI (associazioni cristiane lavoratori italiani) è stato reso impossibile l’accesso ai tanti giovani che hanno fatto richiesta di servizio civile presso le loro strutture “grazie” ad una novità: il punteggio da raggiungere per ottenere l’assegnazione del servizio civile, è stato ritoccato. Innalzandolo. Così, per le tante organizzazione a sostegno di disabili ed anziani, è stato reso impossibile l’accesso ai volontari che durante l’ultimo anno hanno contribuito a rendere meno difficoltosa la vita di tanti cittadini. La motivazione? E’ presto data e che serva da spunto di riflessione. A quanto pare, queste risorse verranno da Settembre utilizzate per altri tipi di servizi. All’interno di enti pubblici e biblioteche. Ottima trovata, non c’è che dire. In considerazione del fatto che, in questo modo, lo Stato sborserà per ogni risorsa impiegata presso uffici pubblici sfruttando il trabocchetto del “servizio civile”, solo circa 8.000 euro. Una miseria, ma che frutterà energia lavorativa. Come dire: “ti impiego quasi a costo zero”. Se poi gli anziani ed i disabili Piemontesi non sapranno più dove sbattere la testa per andare dal medico, fare la spesa oppure ottenere medicamenti indispensabili in farmacia, questo non è affare dello Stato. Produttività: questo è il diktat. Chi versa in gravi condizioni di disagio – a quanto pare – non può e non deve divenire ulteriormente un granello nell’ingranaggio del sistema socio economico del Paese.
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