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Brunetta: «Alle 14 Procure vuote».
Anm: «Perché avete tagliato i fondi».
Affondo del ministro: «I magistrati lavorano poco, ci vorrebbe un sistema di controllo sulle presenze. Anm mostro nel Csm».
MILANO (28 settembre) - Nella magistratura circola un mostro: l'Anm che con le sue «correnti» contamina il Csm; è urgente quindi tagliare la «cinghia di trasmissione» che collega l'associazione di categoria al Consiglio superiore della magistratura. L'affondo è del ministro Renato Brunetta che in occasione della presentazione del libro si Stefano Livadiotti Magistrati. L'ultracasta, a Milano, ha denunciato quelli che a suo giudizio sono i mali della categoria. Per Brunetta «una serie di passaggi normativi e regolamentari» hanno creato quel mostro che si manifesta sottoforma di correnti nel Csm e che «di fatto decidono gli equilibri all'interno del Consiglio dove si manifesta il mostro, con effetti sulle questioni economiche, disciplinari e di carriera della categoria, che sono determinate per via sindacale. Per risolvere il problema bisogna tagliare questa cinghia di trasmissione». Ma non basta, per il Ministro anche per la magistratura servirebbe un sistema di controllo delle presenze sul lavoro «Il 90% dei problemi della giustizia in Italia sono organizzativi, risolvibili con l'information and communication technology: anche per i magistrati si può pensare a badge, controllo delle presenze, controlli di produttività e controlli dei ritardi», ha infatti osservato. «Se si va in qualsiasi tribunale italiano si trova il caos e dalle 14 non c'è più nessuno, e più il sistema di lavoro è complesso più ha bisogno di organizzazione scientifica, che nella magistratura e nella produzione della giustizia non c'è: il settore è opaco». Presente all'incontro, il vicepresidente dall'Anm, Gioacchino Natoli che con il ministro ha battibeccato: «Alle 14 al Tribunale di Roma non c'è nessuno? Questo succede - ha ribattuto Natoli - perché un suo collega di governo ha tagliato gli stanziamenti per gli straordinari». «Lei dice cose non vere», ha risposto Brunetta. Quindi l'accordo per compiere un giro dei tribunali italiani «a sorpresa» per verificare sul campo la situazione. Le parole del ministro hanno fatto insorgere il Pd: «Brunetta, dopo aver tentato di delegittimare la Pubblica amministrazione, ora allarga le sue provocazioni anche al mondo della Giustizia», ha detto Donatella Ferranti, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia di Montecitorio.
«Il ministro dovrebbe sapere - ha aggiunto - che la legge in base alla quale sono eletti i componenti togati del Csm è stata voluta dall'ultimo governo di centro destra. Quindi, di eventuali storture non può che accusare se stesso e la sua maggioranza».
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