Milano, 27 set. (Adnkronos) - Dare il voto agli immigrati "è un attentato alla democrazia, un esproprio della volontà popolare". A pensarla così è il ministro per la Semplificazione normativa e Coordinatore della Lega Nord, Roberto Calderoli che entra così, con una nota, nel dibattito sulla cittadinanza agli immigrati, con i conseguenti diritti civili, aperto dal presidente della Camera Gianfranco Fini.
"Chi ha responsabilità di Governo ha l'obbligo di garantire i diritti ai propri cittadini e richiederne i doveri, ma siamo certi - domanda Calderoli - prima di pensare alla cittadinanza e al conseguente diritto al voto degli ultimi venuti, di aver garantito compiutamente il diritto al lavoro, alla famiglia, allo studio, alla casa ecc ecc nei confronti di chi, fino ad oggi, si è sentito richiedere più doveri che visto offrire più diritti"? Questo Governo, prosegue l'esponente del Carrocio, "ha fatto tanto, ma ancora tanto c'e' da fare, soprattutto in un Paese in crisi, ed e' per me prioritario pensare ai nostri giovani, ai nostri anziani e alle nostre famiglie, e l'ultima emergenza che vedo in questo momento è quella di discutere in tema di cittadinanza e di conseguente diritto al voto per gli ultimi arrivati, che non serve ad altro che a distogliere dai problemi reali".
E dal Pdl il coordinatore nazionale Ignazio La Russa dà ragione al ministro della Semplificazione: "Penso che abbia ragione Calderoli, il voto va dato a chi è cittadino italiano. Poi si tratta di decidere chi è cittadino italiano". Su questo punto infatti era tornato La Russa dicendosi "assolutamente d'accordo con Fini circa la necessità di una riforma della legge sulla cittadinanza. Penso - aveva chiarito però La Russa - che di questo si debba dibattere nelle sedi di partito".
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