mercoledì 21 ottobre 2009

Mafia, Ciancimino jr sulla trattativa - "Non con lo Stato ma con singoli pezzi"

ROMA - Massimo Ciancimino, Salvatore Borsellino e Luciano Violante hanno parlato oggi ai microfoni di "Radio anch'io" sulla presunta trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra per fermare le stragi dopo gli attentati del 1992. Ciancimino, figlio di Vito, l'ex sindaco mafioso di Palermo, si è detto d'accordo con quanto dichiarato ieri ai giudici del Tribunale di Palermo dal prefetto Mario Mori, ex comandante del Ros dei carabinieri. "Lo Stato non trattò con la mafia", ha dichiarato Ciancimino. Ad avviare una trattativa furono "persone singole" e "pezzi dello Stato": "ora bisogna capire quali furono questi pezzi e questi singoli", ha concluso. Ieri il prefetto Mario Mori aveva negato l'esistenza di una trattativa e aveva spiegato i suoi contatti con Vito Ciacimino come attività volta alla cattura di latitanti. Poi è stato il turno di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. "Ritengo che Paolo sia stato ucciso perché si è messo di traverso rispetto a questi movimenti", ha affermato Borsellino. "Nel momento in cui gli è stata prospettata l'ipotesi di una trattativa - ha aggiunto - lui si è opposto. Una cosa del genere non l'avrebbe mai potuta accettare, deve essere stato veramente disgustato da questa azione che era in corso da parte di pezzi dello Stato". Non ha dubbi Salvatore Borsellino sulle cause che portarono alla morte di Paolo: "Avrebbe sicuramente denunciato il tutto all'opinione pubblica, se non avesse potuto fermare il meccanismo in altra maniera. Per questo è diventato indispensabile eliminarlo". Poi parole di apprezzamento per lo sviluppo delle indagini: "Oggi tante cose stanno venendo fuori grazie a magistrati coraggiosi che stanno facendo bene il loro lavoro".
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http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/ciancimino-borsellino/ciancimino-borsellino.html

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