Una mobilitazione al femminile per difendere la dignità di chi lavora, si impegna e si sacrifica per la famiglia. Appuntamento in tutte le città italiane contro "la ripetuta rappresentazione come oggetto di scambio sessuale". Moltissime adesioni, dalle Comencini all'onorevole Bongiorno.
ROMA - Un appello ad una giornata di mobilitazione nazionale, lanciato pensando alle donne che lavorano, creano ricchezza, studiano o sono in cerca di un lavoro, si sacrificano prendendosi cura di figli, mariti, genitori anziani. E non ce la fanno più, perché "questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale offerta da giornali, televisioni, pubblicità". Una situazione non più tollerabile, che esige una presa di posizione, una scossa. Per questo, l'appuntamento è per il 13 febbraio in tutte le città italiane: un'iniziativa al femminile per far sentire la propria voce. E "chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale".
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