Roma, 14 apr. (Adnkronos) - ''I numeri sono chiari. Possiamo ipotizzare minimo 15mila processi che saranno cancellati, o uccisi'' dalla prescrizione breve per gli incensurati. Il presidente dell'Anm, Luca Palamara è durissimo. ''Il problema - spiega a 'Repubblica tv' - è che non si realizza solo un taglio sul momento ma che il taglio continua''.
Una bocciatura al provvedimento varato dalla Camera che arriva da tutta l'Associazione nazionale magistrati: "La prescrizione breve è una legge che uccide i processi - sostiene il sindacato del toghe in una nota - un'amnistia permanente per numerosi gravi reati, come la corruzione, l'evasione fiscale, la truffa, la truffa ai danni dello Stato, l'appropriazione indebita, l'omicidio e le lesioni colpose, quelli in materia di ambiente e di infortuni sul lavoro".
In tutti i Paesi occidentali l'inizio del processo impedisce la prescrizione dei reati. In Italia, invece - afferma l'Anm - i brevi termini di prescrizione sono un incentivo per l'imputato ad allungare i tempi del processo, in quanto il termine decorre persino dopo una condanna in primo grado e in appello. Con queste norme, per una corruzione gravissima o per una frode fiscale per milioni di euro scoperte a distanza, ad esempio, di quattro o cinque anni dal fatto, l'imputato avrà la certezza dell'impunita' per l'impossibilità di celebrare tre gradi di giudizio nel breve termine residuo. Non solo: avrà diritto anche alla restituzione del profitto del reato sottoposto a sequestro.
Questa legge, insistono i giudici, "viola il principio di eguaglianza: l'omicidio commesso da un incensurato si prescrive prima di un furto commesso da un recidivo; per lo stesso reato commesso da due persone, una incensurata e l'altra no, si potrà arrivare alla prescrizione per l'una e alla condanna per l'altra". Secondo l'Associazione nazionale magistrati, "in questi anni non è stato fatto nulla per assicurare una giustizia più rapida e più efficiente, mentre oggi si approva a tamburo battente una legge che uccide i processi e nega giustizia alle vittime dei reati". "La prescrizione del reato - conclude la nota dell'Anm - è una resa dello Stato di fronte al crimine, è un'ulteriore offesa alle vittime del reato, è una sconfitta per la giustizia".
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