Con l’approvazione della prescrizione breve il dibattimento a Milano è praticamente condannato. Berlusconi gongola.
La partita non è ancora chiusa, ma certo la squadra di casa è in vantaggio almeno di tre reti. Superate le forche caudine della Camera dei Deputati, dove le forze a disposizione di SilvioBerlusconi sono, teoricamente, più in pericolo che altrove, la prescrizione breve, nuova versione del provvedimento sul processo breve voluto dall’esponente PdL Maurizio Paniz, è praticamente approvata. Non sono moltissimi gli ostacoli che a tutt’oggi si presentano al Cavaliere per scampare ai suoi processi: il prossimo vero pericolo si chiama Giorgio Napolitano e poi, forse, la Corte Costituzionale che potrebbe dichiarare incostituzionale il provvedimento, visto che garantisce un incomprensibile beneficio agli incensurati.
IL CASO MILLS – In ogni caso, il pericolo Napolitano è superabile con un secondo invio della legge, anche se uguale in tutto e per tutto; e per quanto riguarda la Corte Costituzionale, i tempi sono lunghi. Non a caso Silvio è ben tranquillo e ostenta la sua vittoria, mentre lo staff del PdL si aggira alla Camera con fare vittorioso e beato. Salvo cataclismi, dunque, la nuova norma è praticamente legge. Ieri sera analizzavamo il suo impatto sui tanti processi che l’opposizione denuncia: “Saranno cancellati”. Ma abbiamo tralasciato, volutamente, di affrontare il nodo della questione: il processo che vede Silvio Berlusconi imputato, a Milano, per il caso di corruzione in atti giudiziari che coinvolge l’avvocato inglese David Mills. Il giudice, sul legale britannico, ha già spiccato sentenza definitiva: fu corrotto da Berlusconi. Ma per effetto dell’allora Lodo Alfano, la posizione processuale di Berlusconi fu stralciata: è dimostrato che Mills fu corrotto da Berlusconi, ma non è possibile procedere contro Berlusconi per corruzione in atti giudizari (massimo di pena, 8 anni) perchè sulla sua testa non c’è giudizio. Paradossi legali, che ora la legge sulla prescrizione breve potrebbe risolvere una volta per tutte, con la cassazione definitiva del procedimento.
Il prossimo 9 maggio, quando il presidente Francesca Vitale riaprirà il processo Mills, ci sarà solo lo spazio per riflettere su un dato. Il tempo per ascoltare gli ultimi testimoni (19), è praticamente scaduto. Per salvarsi dalla prescrizione mancherebbero infatti solo pochi giorni. Troppo poco, tenuto conto degli impegni del premier, disponibile a presentarsi in tribunale, a Milano, solo un giorno alla settimana per tutti e quattro i processi in cui è attualmente imputato. È questo il risultato, concreto, della legge sul processo breve attesa oggi dal voto della Camera. I già risicati tempi per tentare di arrivare fino in Cassazione fissavano l’asticella a fine gennaio 2012, e già così la corsa sarebbe stata dura. Ora, con la norma che riconosce una sorta di un beneficio agli imputati incensurati (Berlusconi), il tempo si accorcerebbe di altri sei mesi. Ai primi di giugno, dunque, verrà decretato il triplice fischio.
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