L'ex assessore all'attacco di Sgarbi: "Da Salemi sono scappato di corsa. Lui è ingenuo e generoso ma laggiù la rivoluzione dovrebbe farla la gente. Invece mi hanno deluso tutti e non cambia niente"
di ALESSANDRA ZINITIDi Salemi Oliviero Toscani vorrebbe proprio non sentire mai più parlare. Ma la recente indagine patrimoniale sull'ex deputato Giuseppe Giammarinaro, e soprattutto le aspre parole di Vittorio Sgarbi che lo chiamano in causa minimizzando le dichiarazioni da lui rese ai pm di Palermo, costringono il celebre fotografo, per qualche mese assessore della singolare giunta di Salemi, a tornare sull'argomento. E di certo Toscani non fa nulla per abbassare i toni della polemica. Anzi.
"Io sono scappato dalla Sicilia, e di corsa. Lì è impossibile lavorare, fare qualsiasi cosa. È una terra bellissima, ma ci sono i siciliani, anzi c'è il sistema Sicilia che a Salemi è granitico, incancrenito e che la gente sopporta non capisco come. Per me l'esperienza siciliana è stata un vero incubo".
Toscani, ai pm lei ha denunciato presunte pressioni mafiose, adesso invece se la prende con i siciliani. Come stanno le cose?
"Ma alla fine non c'è grande differenza. Guardi, io queste cose le ho dette in piazza, alla gente di Salemi, la sera prima di andare via. In privato tanti mi hanno dato ragione, ma poi nessuno dice niente, nessuno fa niente, non parla nessuno. L'omertà non è un'invenzione. Mi sembrava di vivere un film neorealista. Adesso provo quasi imbarazzo a fare discorsi da leghista, ma è così: siamo un paese mafioso. Anzi, voglio lanciare una provocazione: se la Lega vuole acchiappare nuovi consensi, vada giù. Dividiamo in due l'Italia e non se ne parli più".
Continua ...
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