BRUXELLES (BELGIO) - L'Unione Europea è rimasta sorpresa dal decreto legge per lo sviluppo, annunciato ieri dal nostro governo. In particolare dalla norma che stabilisce concessioni novantennali per coloro che hanno immobili sulla spiaggia o stabilimenti balneari. Il perchè lo spiega Chantal Hughes, portavoce del commissario al Mercato interno Michel Barnier: "Quello che ci inquieta in particolare del decreto - che non abbiamo ancora ricevuto - è se alla fine del periodo di concessione non ci sia il diritto quasi automatico per il concessionario a ottenere il rinnovo che è in contrasto con le regole della concorrenza leale e del mercato unico". Per questo la Ue ha chiesto spiegazioni all'Italia. Infatti le normative europee prevedono la creazione di un libero mercato in questo senso. Per cui le concessioni sono limitate a brevi periodi di tempo, mentre poi vengono messe all'asta tra gli imprenditori del settore.
C'è da tener presente che l'Italia ha già ricevuto due warning nel 2009 e nel 2010, e adesso rischia di prendere una sanzione, se non liberalizza il mercato e lo apre alla concorrenza. E questa misura va esattamente nella direzione opposta.
SUl richiamo dell'Ue, c'è stata la risposta del Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo: "Non abbiamo assolutamente regalato le spiagge ai privati. Abbiamo fatto una norma di tutela del nostro territorio per evitare che vengano a occupare le nostre spiagge imprese straniere laddove abbiamo una tradizione e una presenza storica di operatori italiani". Peccato che questo è esattamente l'opposto di quello che suggerisce l'Unione europea.
Nessun commento:
Posta un commento