Dopo il grande successo ottenuta dalla classifica dell’anno scorso, eccoci con quello che è diventato un appuntamento annuale per il mio blog e AgoraVox, la “pagella” dei promossi e dei bocciati tra gli europarlamentari italiani in base alle loro presenze/assenze a Brussels e Strasburgo.
Tra gli stakanovisti con il 100% di presenze troviamo solo tre eurodeputati italiani: Giovanni La Via (PDL), Oreste Rossi e Francesco Speroni (Lega Nord). Maglia nera invece in ultima posizione con appena il 58% l’europarlamentare Alfredo Antoniozzi (PDL) che alterna la poltrona europea con quella diassessore alla casa del Comune di Roma preceduto di poco da Vito Bonsignore (PDL), Ciriaco De Mita (UDC) e Magdi Allam (Amo l’Italia).
Ora mentre per noi comuni mortali l’assenza dal posto di lavoro è giustamente detratta dallo stipendio e anzi può anche causare il licenziamento, per il mondo ovattato degli eurodeputati le assenze non sono penalizzanti in sede retributiva.
Attualmente infatti ciò avviene in minima parte, relativamente soltanto ad alcune indennità accessorie come l’indennità di soggiorno e quella per le spese generali. Nel caso dello stipendio invece (indennità parlamentare di ben 7mila euro al mese) non vi è alcuna decurtazione in caso di assenza ingiustificata.
Per “normalizzare” la situazione ci vorrebbe una modifica allo statuto dei parlamentari europei(lascio a voi indovinare chi dovrebbe farla).
Mi sa che anche per questo (così come per l’ineleggibilità dei condannati) bisognerà attendere l’entrata in vigore dell’Iniziativa Europea dei Cittadini o in alternativa, l’arrivo al Parlamento Europeo con le prossime elezioni del 2014 di rappresentanti del Movimento 5 Stelle unici ad aver rifiutato i rimborsi elettorali ed essersi ridotti gli stipendi.
Continua ...
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