lunedì 25 luglio 2011

"Amy era sola e disperata dopo l'addio del fidanzato"


La Winehouse aveva ripreso a drogarsi in modo pesante, oggi l’autopsia

MARINELLA VENEGONI
Venti milioni di persone si sono scambiate messaggi su Twitter e Facebook, per annunciare o commentare la morte di Amy Winehouse, nelle prime ore seguite sabato al ritrovamento del suo corpo nella casa di Camden Town. E’ il primo lutto giovanile autenticamente planetario, nell’èra dei social network, per un’artista di soli 27 anni troppo fragile per reggere il successo e le disavventure esistenziali; sembra che avesse preso malissimo l’abbandono da parte del fidanzato, il regista Red Traviss, che l’avrebbe lasciata perché frustrato di non riuscire a riportarla a una vita più sobria. Le non infrequenti peripezie umane e artistiche di Amy sono state seguite on line, negli ultimi anni di inarrestabile declino fisico e psicologico, sempre documentato da You Tube, facendola diventare oggetto di discussione presso le tribù giovanili. Il popolo della rete si è prontamente cercato una colonna sonora adeguata al lutto: ieri negli Usa al primo posto della classifica degli album di iTunes, il 21 di Adele è stato scalzato da Back to Black , e al quinto svetta la prima operaFrank ; i due soli album di Amy sono peraltro nella top five in tutti i paesi, dalla Gran Bretagna fino all’Australia. Si parla ora di un disco completato, al quale lei aveva accennato in parecchie occasioni, venato di reggae e ska; si dice che la sua casa discografica l’abbia rifiutato. Dovrebbe essere il materiale registrato a Santa Lucia, e se davvero fosse finito, vedrà la luce il più presto possibile.
Continua ...

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