+++Si profila paralisi dei dibattimenti dei processi penali in corso+++.
(ASCA) - Roma, 28 lug - ''Le modifiche al codice di procedura penalein materia di ammissione delle prove in dibattimento, sulle quali il Governo ha posto la questione di fiducia, avranno effetti devastanti sul funzionamento dei processi penali, determinando di fatto la paralisi di tutti i dibattimenti attualmente pendenti''.
Lo afferma una nota della Giunta esecutiva centrale dell'Anm sul cosiddetto 'processo lungo'.
''Con le nuove disposizioni, infatti, verrebbe eliminata la possibilita' per il giudice di escludere l'ammissione di prove manifestamente superflue o irrilevanti, mentre potranno essere escluse solo quelle 'non pertinenti''' spiega la nota che aggiunge: ''Chiunque comprende che in questo modo il difensore dell'imputato potrebbe chiedere e ottenere l'ammissione di un numero indefinito di testimoni sulla medesima circostanza, purche' non manifestamente 'non pertinente'. Ad esempio, l'imputato che volesse dimostrare come prova d'alibi la sua presenza in una citta' diversa da quella nella quale e' avvenuto il fatto potrebbe chiedere e ottenere la citazione come testimoni di tutti gli abitanti di quella citta', senza alcuna possibilita' per il giudice di escludere uno o piu' testimoni. O ancora l'imputato in un processo per uxoricidio potrebbe chiedere e ottenere l'ammissione come testimoni di tutti i suoi amici, parenti e conoscenti sull'esistenza del vincolo coniugale tra lui e la vittima, prova certamente pertinente, ma altrettanto certamente manifestamente superflua. E gli esempi potrebbero moltiplicarsi''.
''Si tratta con tutta evidenza -sostiene la nota della Anm- dell'ennesima legge finalizzata a interferire su procedimenti giudiziari in corso, anche a costo di paralizzare la macchina giudiziaria e di esporre al ridicolo l'intero sistema.
I magistrati italiani hanno il dovere di denunciare che con queste norme non sara' piu' possibile celebrare alcun processo in Italia e che gli imputati, anche di fatti gravissimi, saranno prima inevitabilmente scarcerati per la decorrenza dei termini di custodiacautelare e poi prosciolti per prescrizione''.
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