Damasco, 31 lug. (Adnkronos/Dpa/Ign) - Ha i numeri di un vero e proprio massacro il bilancio dell'offensiva contro i manifestanti anti-governo lanciata oggi dalle forze di Damasco, proprio alla vigilia dell'inizio del mese di Ramadan. I gruppi per i diritti umani parlano di oltre 136 morti, principalmente ad Hama, la città martire contro cui oggi l'esercito siriano ha lanciato l'attacco con i tank e l'artiglieria pesante, uccidendo almeno 100 persone.
La maggior parte delle vittime sono state freddate con un colpo alla testa, ha riportato al Jazeera. Un'azione scattata oggi all'alba quando, dopo aver interrotto le forniture di acqua ed elettricità, truppe e carri armati hanno iniziato ad avanzare nel centro abitato di Hama. I cecchini si sono posizionati sugli edifici iniziando a sparare (VIDEO1 - 2).
"Piovevano granate sopra la città, i soldati sparavano contro ogni cosa che si muovesse - è il drammatico racconto di uno degli attivisti - le persone si nascondevano sotto le scale degli edifici e nelle cantine per mettersi a riparo". L'intenzione del regime di Bashar al Assad sembra essere quella di rafforzare la repressione prima dell'inizio, domani all'alba, del mese di Ramadan.
Sempre secondo gli attivisti le forze governative siriane hanno circondato uno dei principali ospedali della città per impedire che venissero ricoverati i feriti. "Il numero delle vittime cresce di minuto in minuto - ha detto alla Dpa Omar Idlibi, un attivista siriano rifugiato in Libano durante l'attacco - le bombe cadono continuamente sulla città e i soldati sparano a casaccio contro le abitazioni. L'esercito continua ad aumentare le forza ed impedisce alle persone di raggiungere l'ospedale".
E non si tratta del primo bombardamento ad Hama durante questa repressione: all'inizio di luglio, dopo una affollatissima manifestazione di protesta anti-governativa, i carri armati avevano circondato e bombardato la città.
"Hama è abituata ai massacri della famiglia Assad - ha detto un attivista riferendosi invece a quello condotto nel 1982 da Assad padre che portò alla morte di 20mila persone - ma a questa tirannia diciamo che più ci uccidete più siamo determinati a farvi cadere".
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