Il costruttore Proietti e l'appartamento di Tremonti: è vero, per due anni a quell'affitto ho provveduto io
Aldo Brancher |
La casa di Tremonti
Racconta Di Lernia davanti al giudice e poi conferma al pubblico ministero Paolo Ielo: «Lorenzo Cola (consulente di Finmeccanica che lo aveva coinvolto nel giro degli appalti, anche lui ancora agli arresti domiciliari, ndr ) mi disse che Proietti era il soggetto che Milanese gli aveva descritto come "il tipo che mi dà 10.000 euro al mese per pagare l'affitto a Tremonti"». Il 7 luglio scorso il ministro ha lasciato intendere di essere stato ospite, ma poi è stato Milanese ad affermare - nella memoria consegnata al Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio - che Tremonti gli dava 1.000 euro a settimana, così raggiungendo la metà dell'affitto fissato in 8.000 euro mensili. Ben diverso è il racconto di Proietti al pubblico ministero di Napoli Vincenzo Piscitelli: «Fui io a far avere a Milanese un appartamento del Pio sodalizio dei Piceni e poi lui prese anche quello di via di Campo Marzio. Poiché doveva essere ristrutturato fissai il costo dei lavori in 200 mila euro e quella cifra riuscii a fargliela scalare dal canone. In realtà la ristrutturazione mi costò circa 50 mila euro, la feci a titolo gratuito». Tenendo conto che il canone annuale è di complessivi 96 mila euro, se Proietti dice il vero per due anni quell'appartamento non è costato a Milanese e a Tremonti neanche un centesimo. Da verificare è anche il racconto di Di Lernia sul «ricatto» di Cola a Tremonti. «Gli disse che se non confermava Guarguaglini alla presidenza di Finmeccanica, avrebbe svelato le sue porcate e quelle dei suoi consiglieri», dichiara nel primo interrogatorio alla presenza del suo difensore Natale Perri. Successivamente aggiunge un dettaglio che può servire da riscontro: «So per certo che alla lite ha assistito un testimone. Cola può indicarvi il suo nome».
Racconta Di Lernia davanti al giudice e poi conferma al pubblico ministero Paolo Ielo: «Lorenzo Cola (consulente di Finmeccanica che lo aveva coinvolto nel giro degli appalti, anche lui ancora agli arresti domiciliari, ndr ) mi disse che Proietti era il soggetto che Milanese gli aveva descritto come "il tipo che mi dà 10.000 euro al mese per pagare l'affitto a Tremonti"». Il 7 luglio scorso il ministro ha lasciato intendere di essere stato ospite, ma poi è stato Milanese ad affermare - nella memoria consegnata al Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio - che Tremonti gli dava 1.000 euro a settimana, così raggiungendo la metà dell'affitto fissato in 8.000 euro mensili. Ben diverso è il racconto di Proietti al pubblico ministero di Napoli Vincenzo Piscitelli: «Fui io a far avere a Milanese un appartamento del Pio sodalizio dei Piceni e poi lui prese anche quello di via di Campo Marzio. Poiché doveva essere ristrutturato fissai il costo dei lavori in 200 mila euro e quella cifra riuscii a fargliela scalare dal canone. In realtà la ristrutturazione mi costò circa 50 mila euro, la feci a titolo gratuito». Tenendo conto che il canone annuale è di complessivi 96 mila euro, se Proietti dice il vero per due anni quell'appartamento non è costato a Milanese e a Tremonti neanche un centesimo. Da verificare è anche il racconto di Di Lernia sul «ricatto» di Cola a Tremonti. «Gli disse che se non confermava Guarguaglini alla presidenza di Finmeccanica, avrebbe svelato le sue porcate e quelle dei suoi consiglieri», dichiara nel primo interrogatorio alla presenza del suo difensore Natale Perri. Successivamente aggiunge un dettaglio che può servire da riscontro: «So per certo che alla lite ha assistito un testimone. Cola può indicarvi il suo nome».
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