La commissione d'inchiesta ha stabilito le cause del disastro
aereo in cui è morto l'ex presidente:
«L'equipaggio era scarsamente addestrato»
Giallo sulla presenza di una terza persona in cabina
di pilotaggio
Il primo ministro della Polonia Donald Tusk ha annunciato le dimissioni del ministro della Difesa Bogdan Klich, in seguito alle conclusioni della commissione d’inchiesta sull’aereo precipitato il 10 aprile 2010 a Smolensk, in Russia, con a bordo l’allora presidente Lech Kaczynski. Nell'incidente persero la vita 96 persone, tra cui diversi alti esponenti del governo, della Chiesa, dell'esercito e del mondo finanziario polacco.
L'esito dell'inchiestaC'erano tutti i presupposti per una tragedia aerea e puntualmente si è verificata. Emerge una
sorprendente approssimazione in tutte le procedure di sicurezza - a terra e a bordo - dall'inchiesta polacca sulle cause del disastro che ha portato a schiantarsi il Tupolev del presidente Lech Kaczynski nell'aprile 2010 a Smolensk. Ma soprattutto si confermano due verità agghiaccianti: la presenza ingombrante di una terza persona in cabina di pilotaggio «che controllava il pilota» (secondo i russi il capo dell'aviazione polacca). E la chiara ammissione che è stato il «passeggero principale» - ossia il capo di stato - a decidere di atterrare proprio là e non
altrove, dove le condizioni meteo sarebbero state migliori.
Oltre a questo - particolare non secondario - ci sono una serie di colpe, dell'equipaggio polacco, ma anche a terra dello scalo russo. Compreso il secondo pilota che non capiva il russo «in una
misura che gli permesse di effettuare comunicazioni radio in quella lingua»; il numero di posti aumentato a 92, senza l'autorizzazione del costruttore; il numero di persone a bordo:
più di 100; l'illuminazione dell'aeroporto russo che era «difettosa e incompleta». E proprio dallo scalo, la mancata comunicazione della presenza della nebbia.
Così il Comitato polacco di inchiesta sul disastro ammette che parte delle colpe sono di Varsavia, anche se non tutte. A differenza del precedente report russo che scagionava Mosca da qualsiasi responsabilità sulla tragedia costata la vita a buona parte dell'intera elite politica, militare e religiosa di Varsavia. «L'incidente è stato causato dalla discesa» dell'aereo «sotto la quota minima di sicurezza, volando a una velocità estremamente elevata in condizioni meteorologiche che non consentono alcun contatto visivo con il suolo, così come l'inizio tardivo della procedura di volo nel secondo giro», sopra l'aeroporto.
L'esito dell'inchiestaC'erano tutti i presupposti per una tragedia aerea e puntualmente si è verificata. Emerge una
sorprendente approssimazione in tutte le procedure di sicurezza - a terra e a bordo - dall'inchiesta polacca sulle cause del disastro che ha portato a schiantarsi il Tupolev del presidente Lech Kaczynski nell'aprile 2010 a Smolensk. Ma soprattutto si confermano due verità agghiaccianti: la presenza ingombrante di una terza persona in cabina di pilotaggio «che controllava il pilota» (secondo i russi il capo dell'aviazione polacca). E la chiara ammissione che è stato il «passeggero principale» - ossia il capo di stato - a decidere di atterrare proprio là e non
altrove, dove le condizioni meteo sarebbero state migliori.
Oltre a questo - particolare non secondario - ci sono una serie di colpe, dell'equipaggio polacco, ma anche a terra dello scalo russo. Compreso il secondo pilota che non capiva il russo «in una
misura che gli permesse di effettuare comunicazioni radio in quella lingua»; il numero di posti aumentato a 92, senza l'autorizzazione del costruttore; il numero di persone a bordo:
più di 100; l'illuminazione dell'aeroporto russo che era «difettosa e incompleta». E proprio dallo scalo, la mancata comunicazione della presenza della nebbia.
Così il Comitato polacco di inchiesta sul disastro ammette che parte delle colpe sono di Varsavia, anche se non tutte. A differenza del precedente report russo che scagionava Mosca da qualsiasi responsabilità sulla tragedia costata la vita a buona parte dell'intera elite politica, militare e religiosa di Varsavia. «L'incidente è stato causato dalla discesa» dell'aereo «sotto la quota minima di sicurezza, volando a una velocità estremamente elevata in condizioni meteorologiche che non consentono alcun contatto visivo con il suolo, così come l'inizio tardivo della procedura di volo nel secondo giro», sopra l'aeroporto.
Continua ...
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