Ti amo da impazzire, non vedo l’ora di abbracciarti e anche se qui in carcere ricevo tante lettere di donne innamorate di me, nella mia vita ci sei solo tu. Speriamo che finisca tutto presto». E’ questo uno stralcio della lettera intercettata dalla polizia penitenziaria che Salvatore Parolisi ha inviato a Ludovica Perrone definita pietra dello scandalo della vicenda, anche se le amanti di Parolisi si sono rivelate diverse. Sono parole che lasciano un po’ perplessi per diversi motvi, in primis perché Parolisi ha sempre dichiarato di non amare Ludovica e che le sue “scappatelle” erano un diversivo infatti lui amava solo Melania, inoltre sono parole che fanno pensare ad una storia consolidata e quindi ad un sentimento forte se si pensa che lui è recluso con un’accusa tremenda ovvero di aver ucciso la donna che gli ha dato una bimba che oggi ha 20 mesi e che crescerà senza l’amore di una madre, ed invece di pensare e ripensare chi secondo lui ha potuto commettere un assassinio così brutale, visto che si proclama innocente, dalla sua cella pensa a scrivere a Ludovica. Ma non è solo questa missiva ad attirare nuovamente l’attenzione su questa vicenda in quest’ultimo periodo, una dichiarazione dell’ex giudice per le indagini preliminari di Teramo, Giovanni Cirillo infatti rimette in gioco nuovamente tutte le carte. Il Gip infatti attraverso le pagine del settimanale Vanity Fair ha dichiarato : “Gli indizi non ci permettono di affermare con certezza che Parolisi abbia materialmente ucciso la moglie Melania Rea”. “Anche se - continua - Parolisi è stato arrestato perché “era presente al momento dell'omicidio, lo dimostra il suo Dna nella bocca di Melania”. Per quanto riguarda il movente concorda sulla pista presa dagli investigatori ovvero non quella passionale ma in un qualche segreto inconfessabile legato alla caserma Clementi che probabilmente Melania aveva scoperto e minacciava di svelare o ancora su possibili divergenze su un incidente stradale in cui perse la vita un bambino e nel quale era coinvolto Parolisi. L’attenzione adesso è per dopo Ferragosto quando il militare dovrebbe comparire di fronte al Tribunale del Riesame dell’Aquila e a detta dei suoi legali Valter Biscotti e Nicodemo Gentile quel giorno rilascerà una dichiarazione spontanea, sottolineando ancora una volta la linea difensiva che punta sul Dna femminile ritrovato sotto l’anulare sinistro di Melania.
Nessun commento:
Posta un commento