Sono stati investiti da un'auto: ora c'è il rischio di scontri etnici
BIRMINGHAM
Dopo le violenze, ora il lutto. A Birmingham, ieri teatro di violenti scontri, le famiglie dei tre uomini investiti da un’auto mentre stavano proteggendo i negozi della zona di Winson Green, piangono la loro scomparsa. «Non ha senso che la gente si comporti così, togliendo la vita a tre innocenti», ha detto Tariq Jahan, padre del più giovane delle tre vittime, il 21enne Haroon Jahan.
Tariq aveva provato a salvare la vita del figlio - che lavora con lui nell’officina di famiglia - praticandogli un massaggio cardiaco in attesa dell’ambulanza. Ma non c’è stato nulla da fare. «Era un ragazzo intelligente e di talento», ha detto il padre, «era all’inizio della sua vita, troppo giovane per morire». Le altre due vittime sono Abdul Nasir, 31 anni e suo cugino Shazad Ali, 30 anni, da poco sposato e la cui moglie Khansa è incinta di quattro mesi. A far infuriare la comunità di Winson Green è il fatto che le tre vittime fossero lì per proteggere i loro negozi e che siano stati presi di mira deliberatamente, in un attacco che potrebbe anche essere di stampo razzista.
Il cugino di Jahan, Ali Hussein, non ha dubbi. «Sono stati uccisi in un attacco razzista. I tre erano fuori con il resto della loro comunità per proteggere la loro area dai saccheggiatori. Erano parte di un gruppo di circa 40 persone. Non portavano armi nè si comportavano come dei vigilantes violenti. La comunità asiatica lavora così duramente e cerca sempre di tenere i negozi aperti», ha detto Hussein. Chris Sims, capo della polizia delle West Midlands è ora preoccupato che l’episodio alimenti la sfiducia della comunità verso le istituzioni: «In momenti così difficili, la gente deve sapere che le forze dell’ordine li possono proteggere».
Dopo le violenze, ora il lutto. A Birmingham, ieri teatro di violenti scontri, le famiglie dei tre uomini investiti da un’auto mentre stavano proteggendo i negozi della zona di Winson Green, piangono la loro scomparsa. «Non ha senso che la gente si comporti così, togliendo la vita a tre innocenti», ha detto Tariq Jahan, padre del più giovane delle tre vittime, il 21enne Haroon Jahan.
Tariq aveva provato a salvare la vita del figlio - che lavora con lui nell’officina di famiglia - praticandogli un massaggio cardiaco in attesa dell’ambulanza. Ma non c’è stato nulla da fare. «Era un ragazzo intelligente e di talento», ha detto il padre, «era all’inizio della sua vita, troppo giovane per morire». Le altre due vittime sono Abdul Nasir, 31 anni e suo cugino Shazad Ali, 30 anni, da poco sposato e la cui moglie Khansa è incinta di quattro mesi. A far infuriare la comunità di Winson Green è il fatto che le tre vittime fossero lì per proteggere i loro negozi e che siano stati presi di mira deliberatamente, in un attacco che potrebbe anche essere di stampo razzista.
Il cugino di Jahan, Ali Hussein, non ha dubbi. «Sono stati uccisi in un attacco razzista. I tre erano fuori con il resto della loro comunità per proteggere la loro area dai saccheggiatori. Erano parte di un gruppo di circa 40 persone. Non portavano armi nè si comportavano come dei vigilantes violenti. La comunità asiatica lavora così duramente e cerca sempre di tenere i negozi aperti», ha detto Hussein. Chris Sims, capo della polizia delle West Midlands è ora preoccupato che l’episodio alimenti la sfiducia della comunità verso le istituzioni: «In momenti così difficili, la gente deve sapere che le forze dell’ordine li possono proteggere».
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