Un nuovo decalogo di regole rivoluziona i canoni estetici, impedisce di barare, e in fondo anche di omologarsi e di uniformarsi al modello unico di bellezza. E un benvenuto alla taglia 44: la miss ideale non deve rincorrere il mito della magrezza. Il diktat del concorso: devono leggere libri e giornali di LAURA LAURENZI
PUO' e deve essere fiera dei suoi giusti chili. "Cerchiamo una reginetta anticrisi, dalle linee morbide e rassicuranti", spiegano gli organizzatori. Non a caso alle prefinali arriveranno almeno diciannove concorrenti che portano la 44, una per ogni regione: presenze garantite dal concorso, una sorta di "quote rosa" riservate alle non magre, protette come panda, anzi, rilanciate. Ma la vera novità è il decalogo anti chirurgia plastica, nella stagione in cui tante ragazze chiedono come regalo dei 18 anni un seno nuovo. Vietato imbrogliare, no all'"aiutino" e al ritocco: non c'è trucco e non c'è inganno. Il concorso di bellezza che più di ogni altra manifestazione nazionalpopolare dovrebbe rispecchiare l'evoluzione del gusto inverte la rotta. A poche settimane dalla finale, in programma il 19 settembre a Montecatini, dopo seicento selezioni regionali in altrettante piazze italiane gli organizzatori dettano una sequela di regole che sembra un bollettino di guerra. Una valanga di no assai complicata da aggirare. No alle ragazze rifatte & plasticate: bocciati i seni finti, le bocche gonfiate, i falsi nasi all'insù. No anche ai tatuaggi, se troppo visibili. No, no e no al piercing e - la tavola delle leggi parla chiaro - no anche alle lenti a contatto colorate, no alle extensions nei capelli, no alle unghie ricostruite o iperdecorate, no ai vestiti troppo corti e troppo scollati, no ai bikini formato tanga, no ai tacchi sopra gli otto centimetri, no a tutto quel che vi rende vistose, trasgressive, e dunque volgari.Continua ...
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