Subito dopo l’Egitto ha ritirato il proprio ambasciatore da Tel Aviv precisando che non ritornera' fino a quando non giungeranno scuse e i risultati di una indagine ufficiale sull'uccisione di cinque guardie egiziane colpite dagli israeliani. Il governo egiziano ha inoltre convocato l’ambasciatore israeliano al Cairo. Secondo il governo egiziano, l'incidente e’ stato "una violazione del trattato di pace di Camp David". Sempre ieri centinaia di persone hanno manifestato davanti all’ambasciata israeliana nella zona sud occidentale della capitale egiziana. Manifestanti hanno bruciato bandiere israeliane e chiesto al governo provvisorio egiziano di fare di più per proteggere il territorio del Sinai, oltreché di espellere l’ambasciatore israeliano. Inoltre, Il Cairo ha chiesto un risarcimento per le famiglie dei poliziotti uccisi.
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 21 agosto 2011
Egitto: scuse di Israele insufficienti
IL CAIRO - Le scuse di Israele per l’uccisione di tre guardie di frontiera sono "insufficienti" per l'Egitto. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale egiziana. Il ministro della Guerra israeliano, Ehud Barak, ha espresso rammarico per la morte di tre agenti della sicurezza egiziani ad Eilat, al confine con l'Egitto, ed ha proposto di ''esaminare'' le circostanze dell'incidente insieme all'esercito egiziano e ha ordinato all'esercito di ''aprire un'inchiesta''. La tensione tra Egitto e Israele e’ salita alle stelle dopo che un raid israeliano ha ucciso tre guardie del Cairo giovedi’ scorso al confine tra l’Egitto e la Palestina occupata.
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