WASHINGTON – La task force navale degli Usa, guidata dalla portaerei CVN77, detta pure USS George Bush (nella foto), si è posizionata a largo delle coste della Siria, nel Mediterraneo. Secondo Press TV, le navi Usa sono giunte nella regione subito dopo l’invito degli Usa ai propri cittadini di “lasciare immediatamente” il territorio siriano. Altro segnale preoccupante, è che l’ambasciatore Usa in Siria Robert Ford, che avrebbe dovuto rientrare nel paese questo mese, non rientrerà a Damasco. È degno di nota che la CVN77, è una portaerei in grado di trasportare 70 aerei tra cui 48 cacciabombardieri. L’altro sviluppo esclusivamente “militare” intorno alla Siria è l’allerta delle forze turche che secondo alcuni fonti paventerebbero un attacco alla Siria attraverso il confine. Il presidente turco Abdullah Gul ha detto pubblicamente che l’esercito turco potrebbe entrare in territorio siriano con la scusa di dare la caccia ai membri del gruppo terroristico del PKK attivi in Siria. I media arabi ritengono probabile l’imposizione di una no-fly zone alla Siria, simile a quella imposta alla Libia prima dell’inizio dei bombardamenti Nato. Tutto ciò mentre proseguono gli sforzi occidentali al livello politico, diretti dagli Stati Uniti, per mettere sotto pressione il presidente Bashar Assad.
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