Nuovo summit nella notte a Palazzo Giustiniani. Sul tavolo le misure del governo e il caso Finmeccanica. Berlusconi indispettito per l'assenza di contatti e pensa al voto in primaveradi FRANCESCO BEI
ROMA - Palazzo Giustiniani, esterno notte. Il portone è serrato, qualche turista passeggia lì davanti, ignaro che al primo piano, nell'ufficio da senatore a vita di Mario Monti, da ore si sta svolgendo il primo vertice di maggioranza del nuovo governo. Passati di nascosto attraverso il tunnel che parte dal dirimpettaio palazzo Madama, Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani hanno eluso telecamere e giornalisti. E, davanti al premier, affrontano tutti insieme la questione dei sottosegretari. La grana infatti è lungi dall'essere risolta, soprattutto perché il Pdl non può permettersi l'ingresso di alcun politico o ex politico nel governo. Al contrario, il Pd e il terzo polo spingono perché qualche "tecnico d'area" entri fra i magnifici trenta. Monti vorrebbe invece che a scegliere fossero i suoi ministri e si riserva comunque l'ultima parola sulle rose ricevute dai partiti. Insomma, un caos dal quale non si riesce a venir fuori e che ha richiesto, appunto, un lungo screening collegiale delle liste con i nomi. Così le nomine slittano alla prossima settimana, con la conseguenza di bloccare ancora il lavoro delle commissioni parlamentari.Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento