Il poliziotto: «Il pm dei minori mi disse che la ragazza andava mandata in una comunità»
MILANO - Udienza «hot» lunedì mattina per il processo in cui Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Ad essere ascoltato come testimone è stato l'agente di polizia Ermes Cafaro, che arrestò per furto, la sera del 27 maggio 2010, l'allora minorenne marocchina Karima El Mahroug. Certo all'epoca l'agente non poteva immaginare che quella ragazza, poi divenuta celebre col nomignolo di Ruby, avrebbe scatenato uno scandalo politico di rilevanza mondiale per il suo legame con l'allora premier Silvio Berlusconi, e che l'espressione «bunga bunga» sarebbe finita su tutti i giornali del pianeta. Lei in realtà lo disse subito all'agente: «Mi disse che ci avrebbe pensato "Silvio" a farle avere i documenti». La ragazza avrebbe inoltre parlato della festa di San Valentino ad Arcore dove le donne «si spogliavano», di avances sessuali fattele da «Silvio» e di una busta con 15 mila euro avuta in regalo da lui dopo la serata. Caffaro ha poi ricordato l'agitazione che si creò negli uffici di via Fatebenefratelli quando si seppe delle pressioni per affidarla a Nicole Minetti, «che si era qualificata come "segretaria" del presidente del consiglio. Ricordo che un collega era talmente impressionato che mi disse: "Vuoi vedere che questa conosce veramente Mubarak?"».
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