lunedì 6 febbraio 2012

Salemi rischia lo scioglimento per mafia L'ira di Sgarbi: «Mi dimetto e torno al Nord»


Per il ministero il comune è a rischio infiltrazioni criminali

Vittorio Sagrbi, sindaco di Salemi
SALEMI - Il sindaco che nella città degli esattori Salvo ha realizzato il museo della mafia rischia di vedersi sciogliere il municipio con l’infamante accusa di “infiltrazioni mafiose”. Quanto basta per mandare su tutte le furie il sindaco più estroverso d’Italia, Vittorio Sgarbi, che in poche ore dopo un volo Milano-Palermo decide di dimettersi, di mollare la Sicilia, di chiudere l’esperienza pubblicizzata in tutto il mondo con fortunate e contestate campagne come quella delle “case a un euro”: “Si, le mie sono dimissioni irrevocabili”. Sono bastate meno di due ore di viaggio per annullare i combattivi annunci echeggiati da Linate dove, senza credere alle accuse lanciate contro il potente ex democristiano Giuseppe Giammarinaro, aveva fatto sapere di essere pronto a resistere e a nominarlo suo vice sindaco. Un modo per replicare duro ai commissari inviati lo scorso anno dall’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni subito dopo l’operazione “Salus iniqua” su appalti e nomine nella sanità. Un’inchiesta sfociata nel sequestro di beni per 35 milioni di euro riconducibili allo stesso ex deputato regionale un tempo vicino ad Andreotti e sottoposto al regime della sorveglianza speciale.
UN ALTRO SGARBI - Atterrato all’aeroporto Falcone e Borsellino, in macchina verso Salemi, il sindaco ha improvvisamente mutato opinione: “Si, lo ammetto, allo Sgarbi impetuoso è subentrato uno Sgarbi che invecchia. Eccomi qua, uno, nessuno e centomila. Disorientato perché avevo pensato di combattere la mafia con Caravaggio, Picasso e Rubens, Oliviero Toscani, Ayala, Francesco Merlo e centinaia di intellettuali fatti arrivare in una Sicilia dove non si può cambiare niente di niente”. Da tre anni impegnato a sostenere che la mafia in quest’area della provincia di Trapani non esiste più “come organizzazione”, che perfino l’influente Giammarinaro non conterebbe più niente, Sgarbi s’è visto clamorosamente smentire dai commissari pronti alla chiusura del procedimento amministrativo con una corposa relazione già sul tavolo del nuovo ministro Cancellieri.
Continua ...

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