lunedì 28 gennaio 2008

Tornano a farsi sentire i Girotondi "No a elezioni subito, ridateci il voto"

ROMA - Sei anni dopo il comizio di Nanni Moretti a piazza Navona che ne segnò la nascita, torna a farsi sentire il popolo dei Girotondi. A ridare fiato al movimento che animò la politica italiana per tutto il 2002, è lo spettro di un ritorno al potere di Silvio Berlusconi e soprattutto il rischio che a riportare a palazzo Chigi il Cavaliere sia la "porcata", la legge elettorale firmata dall'ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli in barba agli oltre ottocentomila italiani che hanno sottoscritto il referendum per cancellarne i punti più contestati. Per il momento più che un ritorno si tratta di una promessa di ritorno, visto che non è detto che il popolo della sinistra dopo lo shock per la sequenza di eventi che ha portato alla fine del governo di Romano Prodi ritrovi la forza e la voglia di mobilitarsi. Il tam tam per ridare vigore ai Girotondi comunque è partito, indicando due appuntamenti. Il primo è per oggi pomeriggio in piazza Santo Stefano a Bologna, il secondo, è per domani dalle 17 alle 20 davanti al Senato. Il titolo della manifestazioni è "Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul voto, ma non avete mai osato chiedere". Al centro ovviamente il problema del sistema elettorale e il tentativo di scongiurare elezioni anticipate con la legge attualmente in vigore. Posizione articolata in sei parole d'ordine: "Il voto è nostro; rivogliamo la democrazia; basta liste bloccate; basta candidati imposti; basta con i parlamentari voltagabbana; basta con il conflitto di interessi". "Le due manifestazioni saranno una specie di speaker corner in cui ognuno potrà prendere la parola per rivolgersi direttamente ai politici", spiega Gianfranco Mascia, uno dei leader storici del movimento e promotore delle manifestazioni, senza nascondere le grandi aspettative che ripone nei due appuntamenti. "Certo, il clima non è più quello elettrico del momento d'oro dei Girotondi - ammette - ma queste convocazioni sono partite dal basso, dalle e-mail dei girotondini che non sopportavano l'idea di restare inattivi davanti a una situazione come quella attuale". (28 gennaio 2008) http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/crisi-governo-4/crisi-governo-4/crisi-governo-4.html

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