Roma, 24 feb. - (Adnkronos/Ign) - La bora soffia su 'La ragazza di Trieste'. Ornella Muti è nei guai con il fisco. E' un ruolo nuovo quello di evasore che, però non interpreta in un film, ma nella vita. A quanto apprende l'ADNKRONOS è stata condannata a pagare un milione di euro dalla Ctp di Roma, per imposte Irpef non versate relative agli anni 1995-1998. A cui si aggiunge un altro accertamento che avrebbe ricevuto di recente dall'ufficio dell'Agenzia delle entrate di Roma 3, per gli anni 1999-2000, per imposte evase e sanzioni pari a 1,3 milioni. Totale 2,3 milioni di euro in sei anni. I problemi con il fisco per Francesca Romana Rivelli iniziano nel 2003, quando viene depositata la cartella di accertamento. La commissione tributaria provinciale di Roma, che ha esaminato il ricorso nel 2006, è arrivata alla conclusione che anche se l'attrice risiede a Montecarlo dal 1994, i suoi interessi economici e affettivi rimangono in Italia. La sentenza della Ctp tiene ovviamente conto delle prove, che dimostrano la frequente presenza di Ornella Muti in trasmissioni televisive italiane, in molti film italiani, la partecipazione a sfilate di stilisti italiani e a convention pubbliche. Inoltre sono arrivati riscontri anche dai voli dell'attrice, tra Roma, Parigi, Milano, Stati Uniti, Praga, con ritorno sempre in Italia. E anche l'uso delle carte di credito non ha lasciato dubbi: sono stati fatti acquisti a Los Angeles, Parigi, New York, San Paolo del Brasile, Fiumicino, Malpensa, Monaco (Germania) e Milano ma mai a Montecarlo. La sua presenza, inoltre, è dimostrata anche dalla gestione diretta di una nota azienda vinicola in provincia di Alessandria nonché dai contributi Inps versati, nei confronti dei domestici in servizio presso la sua residenza romana.Nel suo ricorso Ornella Muti sostiene che il centro delle sue attività è fuori dai confini nazionali. E' vero che i figli vivono a Roma, ma solo perché così prevede l'accordo di divorzio con l'ex marito. E infatti spiega di aver assunto una baby sitter proprio perché si doveva prendere cura dei figli durante le sue assenze. Inoltre l'attrice sostiene di aver avuto, nel periodo relativo al ricorso, una ''relazione sentimentale'' con un francese, ulteriore dimostrazione del fatto che ha dei legami al di fuori dell'Italia. Nel ricorso presentato, in particolare, l'attrice sostiene di svolgere un'attivita' ''completamente lontana dal territorio nazionale, entro il quale è stata costretta a riportare i figli'' a causa dell'accordo di divorzio con l'ex marito, come si legge nella sentenza. Secondo l'attrice, quindi, non sarebbe tenuta a pagare le imposte perché mancherebbe ''l'elemento di volonarietà, essendo stata costretta a fissare la sua residenza in Italia esclusivamente per adempiere all'accordo cui l'avrebbe costretta l'ex coniuge''. Secondo l'ufficio dell'Agenzia delle entrate di Roma 3, invece, proprio il fatto che i figli vivano a Roma e che sia stata assunta una baby sitter per assisterli durante le sue assenze costituirebbero ''elemento fortemente indiziante della sua residenza nazionale''. Non solo. Secondo i rilievi in Italia ''sarebbe situata la sede principale e prevalente degli impegni artistici, peraltro amplificati dalle informazioni di stampa''.Nella sentenza si spiega che l'esistenza di una ''dimora stabile destinata a ospitare stabilmente i figli'' e anche l'assunzione di una baby sitter ''costituiscono indici obiettivi che valgono a radicare sul territorio italiano'' la sua presenza. In particolare, proprio l'assunzione di una baby sitter ''è l'indice più significativo della necessità di munirsi di una collaboratrice destinata a sopperire alle assenze della madre: assenze che non possono, come è evidente, avere carattere permanente''. Di conseguenza, secondo la Ctp, Ornella Muti ''era destinata a conservare il più stabile e intenso dei suoi legami proprio con il territorio italiano''. E non può valere, si legge nella sentenza, ''la pretesa relazione sentimentale dell'attrice con un soggetto francese. A parte il fatto che tale relazione non è dimostrata, resta comunque vero che si tratta di una relazione del tutto ininfluente sotto il profilo giuridico, specie se comparata ai legami stabili e permanenti di carattere familiare che l'attrice intrattiene con i figli''.
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