CANNES - L'"Uomo dell'Anno" del Midem 2008 (il Mercato della Musica che si è concluso ieri a Cannes) arriva camminando sulle stampelle. É Peter Gabriel, reduce da un incidente sugli sci, una tripla frattura che tiene stretta in un vistoso "doposci" ortopedico al polpaccio sinistro ("Ho avuto una discussione con una roccia" dice, giocando sul doppio senso di "rock"). La difficile deambulazione non ha privato Gabriel dell'umore abituale: è l'unica star planetaria sinceramente alla mano, cortese sempre e con tutti, calmo, ma appassionato, ironico, ma mai offensivo. Nonostante sia stato e sia un precursore e un pioniere in moltissimi campi (nella musica, nella tecnologia, nei diritti umani), Peter Gabriel ha l'aria di un uomo qualunque. Nessuno lo ha mai visto sfoggiare in pubblico diavolerie cibernetiche, e dire che potrebbe: la tecnologia la tiene per sé negli studi di Bath, quartier generale della Real World. Gabriel indossa i suoi 57 anni con eleganza semplice, non un indizio che lo differenzi dal resto del mondo, niente che sia alla moda. Poi, invece, una volta sul palco, le mode le crea. "Sono un caso di doppia personalità, calmo nella vita e scatenato in scena" dice, della flagrante differenza tra l'uomo e il performer. "E ho la fortuna di essere sempre stato pagato per fare una terapia psicoanalitica". Mezz'ora prima, intervenendo a un convegno sui nuovi talenti, Peter Gabriel aveva raccontato momenti della sua infanzia, rivelatori, in modo del tutto inconscio, "di essere più portato come musicista che come autista di autobus. Sin da piccolissimo percuotevo tutto". Ha raccontato dei Genesis, "nati per rompere barriere, compresa quella dei tre soli minuti per una canzone". Ha raccontato della sua famiglia: "Mio nonno è stato un giocatore d'azzardo, mio padre un inventore e mia madre mi ha cresciuto con musica classica e musica da chiesa. Credo di essere il risultato di queste tre persone". Quando poi Peter Gabriel è arrivato in sala stampa, aveva l'aria un po' preoccupata. Guardava l'orologio.
Alle sei e un quarto aveva dato appuntamento a sua madre in un albergo della Croisette e temeva di arrivare in ritardo. Lo abbiamo "liberato" in tempo, e in serata la signora Irene, ultraottantenne ancora molto coquette, era alla destra del celebre figlio al pranzo di gala per l'"Uomo dell'Anno". Delle tante vite che vive in simultanea, Peter Gabriel privilegia al momento quella devota alla causa dei diritti umani. In dicembre ha presentato a New York la sua nuova creatura: "The Hub", primo sito comunitario dedicato ai diritti umani, nato dall'esperienza ultradecennale di "Witness". "Una specie di YouTube umanitario", dice, "dove tutti possono inserire e scambiare video realizzati non professionalmente nelle zone calde della terra. E' una derivazione di Witness.
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