Tre volte al voto in meno di due mesi, con elezioni politiche e regionali molto ravvicinate. Leanza: "La confusione non aiuta la democrazia"
PALERMO - Tre volte al voto in meno di due mesi. La Sicilia in primavera farà gli straordinari alle urne, tra il 13 aprile e l'8 giugno: prima le politiche, quindi le regionali e le amministrative, con il coinvolgimento di quattro milioni di elettori e una spesa pubblica di circa 80 milioni di euro. Ad aprile ci sarà un autentico ingorgo: in pochi giorni bisognerà votare per il Parlamento nazionale e per l'elezione diretta del presidente della Regione e dell'Assemblea regionale. "Tutta questa confusione - spiega Lino Leanza, vice presidente dell'Ars attualmente alla guida del governo regionale dopo le dimissione di Salvatore Cuffaro - non giova alla democrazia".La Giunta ha valutato l'ipotesi di accorpare le regionali alle politiche, come dovrebbe avvenire nel resto d'Italia con l'indicazione di una data unica, ma dopo diverse verifiche ha preferito rinunciare. Anche l'idea di unificare le regionali con le amministrative è stata esclusa: "Sarebbe necessario approvare una legge ad hoc all'Ars - sottolinea Leanza - e in presenza di un governo di transizione come quello attuale non è possibile".Per le amministrative si voterà l'8 giugno in sette province siciliane su nove e in 120 comuni, inclusa Messina al momento commissariata. Per le regionali la data potrebbe essere il 20 aprile, una settimana dopo le politiche.
05/02/2008
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