ROMA - L'auto di servizio come un taxi. Lo accompagna in ufficio, lo riporta a casa e, lungo il tragitto, fa una deviazione per lasciare la moglie al lavoro. Nel mirino, ancora una volta, i vertici della polizia municipale. Protagonista di questa nuova, documentatissima storia di malcostume è, paradossalmente, il responsabile della disciplina del corpo, Carlo Maria Loccaso, un alto funzionario comunale (che, formalmente, non fa parte della municipale), a cui spetta la decisione finale sulle sanzioni per infrazioni come insubordinazione, indisciplina, trascuratezza nella divisa. Una storia desolante che fa il paio con quella di Giovanni Catanzaro l'ex comandante dei "pizzardoni" silurato dal sindaco Veltroni a tempo di record dopo che le foto della sua macchina, parcheggiata in divieto di fermata e con un permesso per disabili scaduto sul cruscotto, erano comparse su un quotidiano. Il "pedinamento", stavolta, è scattato dopo che il presidente dell'Arvu, Mauro Cordova, aveva ricevuto una segnalazione da un cittadino che abita in via Poggio Ameno, sulla Colombo, poco distante dall'abitazione di Loccaso: "Intendo segnalarle un gravissimo abuso che viene commesso, tutti i giorni, da un comandante della polizia municipale che viene prelevato dall'auto di servizio, in bella vista la paletta e il segnale lampeggiante, unitamente ai suoi familiari per essere poi riaccompagnato nel pomeriggio".
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