Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…
Questo è l’inizio dell’Articolo 21 della Costituzione, uno dei più importanti, quello cioè che segna una profonda rottura tra l’Italia fascista e quella repubblicana.
Questo articolo, mai pienamente realizzato, negli ultimi anni ha subìto pesanti oltraggi a causa degli irrisolti conflitti d’interesse, delle liste di proscrizione, delle troppe posizioni dominanti e del mancato adeguamento della normativa italiana a quella europea.
Per queste ragioni, negli anni scorsi, avevamo dato vita al Comitato per la libertà d’informazione che si era battuto, in Europa e in Italia, contro tali degenerazioni che avevano fatto parlare il mondo intero e le principali istituzioni internazionali della presenza in Italia di un “regime mediatico”. L’Italia veniva così retrocessa nelle speciali classifiche mondiali sulla libertà di stampa verso le ultime posizioni.
Negli ultimi due anni il governo di centro sinistra, nonostante gli impegni, le buone intenzioni, e le proposte del ministro Gentiloni, non è riuscito a portare all’approvazione nessuno dei progetti presentati in materia di conflitto d’interessi, di assetto dei media, di riforma della Rai e dell’editoria e ha ottenuto, solo in parte, la fine della pratica delle liste di proscrizione.
Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento