martedì 13 maggio 2008

L'ultimo spreco del Senato: affittati 2mila computer per mille dipendenti

Roma - Sarà che a Palazzo Madama leggono tutti Isaac Asimov. Sarà che condividono la preoccupazione del romanziere fantascientifico di «Io, robot»: «Non ho paura dei computer, ma della loro eventuale mancanza». E dunque, a fronte dei 322 senatori e dei 1.029 dipendenti, ecco un ordine per 2.100 personal computer. Giusto per sicurezza. Questo prevede l’aggiudicazione della gara di appalto pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea. Una gara indetta a novembre 2007 ma che ha visto un vincitore solo il 23 aprile, a XV Legislatura già conclusa, così da sembrare un po’ l’ultimo regalo di Franco Marini. L’iter dell’appalto è complicato. Il primo bando è datato agosto 2007, ma nessuna delle tre risposte soddisfa i requisiti. Nel frattempo, il precedente contratto per la fornitura dei computer sta per scadere (il 18 dicembre) e deve essere procrastinato d’urgenza. Così il 21 novembre viene indetta una nuova gara ristretta e accelerata, vinta due settimane fa dalla società romana Cosmic Blue Team e da Fujitsu Siemens. Il valore dell’appalto è di 6,8 milioni di euro più Iva e comprende il noleggio quadriennale di materiale informatico. Noleggio - e non acquisto - perché si tratta di beni «ad alta obsolescenza»; vale a dire che tra 48 mesi, nonostante il Senato abbia facoltà di riscatto, i computer in questione saranno superati. Comunque, la ditta vincitrice dell’appalto - come sottolinea l’avvocato Barbara Giuliani che ha curato la gara - ha assicurato che la spesa prevista sarà ridotta del 40%. Nel complesso l’esborso sarà quindi di 4,1 milioni di euro più Iva.
Continua ...

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