Roma, 13 mag. (Adnkronos Salute) - Il primo embrione umano Ogm, ovvero geneticamente modificato, è già realtà. Passata letteralmente in sordina, l'incredibile scoperta, destinata a sollevare non poche polemiche sul fronte dell'etica, è già vecchia di un anno. Ma i ricercatori dell'università di Cornell, negli Stati Uniti, hanno preferito mantenere il riserbo sul caso e distruggere la loro 'creatura'. A dare l'annuncio oggi è stata la Human Genetic Alert, un'associazione britannica di volontariato che si batte contro questo tipo di esperimenti.I ricercatori statunitensi avrebbero - stando a quanto scrive oggi il quotidiano londinese Sunday Times - inserito in un embrione umano non utilizzato per la fecondazione assistita il gene di una proteina fluorescente. Obiettivo: marcare l'attivazione di alcuni geni durante la fase di sviluppo dell'embrione. Dopo cinque giorni l'embrione Ogm sarebbe stato distrutto dagli stessi ricercatori.Percorrendo questa strada, la ricerca punta a correggere difetti genetici presenti al momento del concepimento o a creare embrioni modello per capire come si sviluppano alcune patologie.
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